Primo Registro, perché il V conto energia è un fallimento. Considerazioni di Ater e MSA

  • 1 Ottobre 2012

Per le associazioni un registro aperto troppo presto, senza dare al mercato il tempo di assorbire le nuove regole e programmare iniziative. Non è stato in grado di generare sufficiente concorrenza, con il risultato di non assegnare 50 milioni. Ha così mancato l'obiettivo di selezionare le iniziative migliori.

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In merito all’utilizzo solo parziale da parte degli operatori del primo registro del V conto energia, pubblichiamo un comunicato sottoscritto da ATER (Associazione Tecnici Energie Rinnovabili) e MSA (Movimento per lo Sviluppo delle energie Alternative) con alcune considerazioni delle due organizzazioni di installator del fotovoltaico (vedi anche Sorpresa registro: si allunga la vita del conto energia FV?).
 

Venerdì il GSE ha pubblicato tempestivamente la graduatoria del 1° registro del V Conto Energia. Risultano in graduatoria in posizione utile circa 3.600 impianti, dei quali però ben 600 erano già in esercizio, non avendo potuto accedere al IV CE vista la sua prematura fine.

Il dato più sorprendente e allarmante è l’enorme contrazione del mercato delle installazioni di taglia “piccola industria/condominio” (quella tra i 20-30 kW e i 400 kW ). Questo segmento di mercato si è infatti ridotto da un volume stimabile in oltre 3.000 MW/anno (nel IV CE), a circa 400 MW, per il primo semestre del V CE. Il settore fotovoltaico non è riuscito a superare i numerosi ostacoli frapposti e l’elevata incertezza che queste regole di accesso hanno determinato, come per esempio l’obbligo di certificazione energetica, per il quale i chiarimenti richiesti sono arrivati solo a registro  chiuso.

Tra gli altri aspetti da segnalare, l’incidenza dei grandi progetti di scala “finanziaria” che è ancora rilevante, anche se residuale. Assorbono il 50% della potenza a registro con meno del 10% dei progetti (circa 300). La metà sono già in esercizio, come numero, e leggermente meno in termini di potenza. I casi più notevoli: ENEL Green Power SpA. è a registro con tre impianti in esercizio, tra cui uno della notevole potenza di 10 MW; sono 20 in tutto gli impianti multimegawatt in esercizio. Mentre sono 50 quelli “in stato di progetto”, tra cui spiccano 2 impianti da 20 MW (presumibilmente serre) e uno da 10 MW, oltre ad alcuni progetti “a grappolo” da ben 29 e 25 MW rispettivamente. 

In conclusione, un registro aperto troppo presto, senza dare al mercato il tempo di assorbire le nuove regole e programmare iniziative; un registro che non ha generato sufficiente concorrenza, con il risultato di essere semi vuoto (ben 50 milioni non assegnati) e, dunque, di mancare l’obiettivo di selezionare le iniziative migliori.

Dal 2005 a oggi non era mai capitato che le richieste di incentivazione per grandi impianti risultassero inferiori a quanto ‘concesso’ dai decreti relativi al Conto Energia.  

Il V Conto Energia si configura quindi come un evidente fallimento.

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