Come fare fotovoltaico, la semplificazione è teutonica

Con il supporto di alcuni installatori italiani abbiamo ricevuto da una ditta tedesca del FV i passaggi di un iter-tipo necessari per realizzare un piccolo impianto. Abbiamo elencato appena 11 passi da fare. Utile è mettere a confronto i procedimenti tedeschi con quelli italiani, pieni di estenuanti incombenze e difficoltà burocratiche.

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Qualche settimana fa avevamo pubblicato, più o meno nel dettaglio, l’iter burocratico necessario in Italia per poter realizzare un piccolo impianto fotovoltaico su tetto, allacciarlo alla rete e usufruire dell’incentivo. Un vero ginepraio. Un percorso defatigante che vede l’azienda/soggetto beneficiario interfacciarsi con Comune, il Gestore di rete, l’Agenzia delle Dogane, il GSE, quando va bene, e con un proliferare di attestati, istruttorie, documenti e certificazione che hanno creato nel nostro Paese una specifica figura e un know-how del perfetto ‘funzionario’ delle rinnovabili (o quasi perfetto, viste poi le difficoltà legate alle specificità locali), cioè una professionalità che è addetta a cibarsi tutto l’iter per il cliente finale.

Grazie all’aiuto di alcuni installatori italiani abbiamo ricevuto da una ditta tedesca del fotovoltaico l’iter necessario per un piccolo impianto in Germania. In questa vicina, e a volte così lontana nazione, abbiamo registrato appena 11 step. Potrebbe poi essere utile mettere a confronto la situazione tedesca con quella italiana (Qualenergia.it, Il fotovoltaico e la corsa a ostacoli della burocrazia). Ecco cosa serve a un tedesco per installare questo impianto residenziale:

  1. Il cliente accetta l’offerta dell’installatore.
  2. Il cliente riceve dall’installatore la documentazione per la richiesta di allaccio all’erogatore di energia locale (gestore di rete) e un modulo per l’iscrizione all’ufficio delle imposte e una conferma dell’ordine.
  3. Il cliente rispedisce per posta all’installatore la documentazione firmata per la richiesta all’erogatore di energia. Contemporaneamente inoltra la richiesta all’ufficio delle imposte. La conferma d’ordine rimane al cliente.
  4. L’installatore inoltra la documentazione firmata dal cliente all’erogatore locale di energia.
  5. Il cliente riceve dall’erogatore una conferma per gli incentivi. Una copia di questa conferma dovrà essere spedita all’installatore.
  6. Il cliente riceve dall’installatore la fattura e una guida per la registrazione dell’impianto presso l’Agenzia Federale della Rete Elettrica (la Terna tedesca).
  7. Il cliente riceve dall’ufficio delle imposte la richiesta di invio della fattura e della conferma degli incentivi.
  8. L’impianto fotovoltaico viene installato e il cliente salda il 100% dell’importo fissato in fattura (il cliente ha la facoltà di trattenere, fino alla messa in attività dell’impianto, un importo pari a 500 €).
  9. L’installatore comunica definitivamente all’erogatore di energia l’avvenuta installazione dell’impianto fotovoltaico.
  10. L’erogatore di energia locale e un collaboratore della ditta di installazione mettono in funzione l’impianto fotovoltaico. Allo stesso tempo il cliente consegna in contanti la somma restante al collaboratore della ditta o firma un’autorizzazione di incasso.
  11. Il cliente comunica l’operatività dell’impianto all’Agenzia federale della rete elettrica.

Alcuni chiarimenti su questo semplice iter. La registrazione all’ufficio delle imposte è necessaria per poter recuperare l’IVA (19%) calcolata in fattura e pagata. Infatti, un privato che installa in Germania un impianto fotovoltaico è di fatto un piccolo imprenditore e con la sua registrazione presso l’ufficio delle imposte potrà recuperare l’IVA pagata per l’impianto e, come una piccola impresa, potrà “ammortizzare” il bene acquistato.

I documenti da spedire (nel complesso pochi moduli) vengono compilati sempre dalla ditta installatrice. Il cliente deve solo firmare e apporre una croce sul campo che poi gli permetterà di recuperare l’imposta. Una volta firmata la modulistica dal cliente, la ditta li inoltra alla società elettrica.

I costi aggiuntivi per il calcolo della compatibilità con la rete vengono stabiliti solo per impianti superiori a 30 kWp. Dal momento della richiesta alla società elettrica alla comunicazione degli incentivi assegnati passano al massimo 30 giorni. A questo punto si può installare l’impianto. Dal momento dell’installazione al collegamento alla rete elettrica ci vogliono da 2 a 4 settimane; molto dipende dalla società elettrica scelta e, in genere, le società locali sono più rapide.

Dopo il collegamento dell’impianto alla rete può passare anche un mese fino al pagamento effettivo degli incentivi, anche se poi verranno erogati fin dal momento di inizio dell’attività dell’impianto.

Tutte le pratiche si svolgono a livello locale. L’Agenzia Federale della Rete Elettrica entra in gioco solo alla fine, a impianto completato e allacciato alla rete. Gli incentivi sono pagati dalle società elettriche locali, come le nostre Enel Distribuzione o ACEA, per esempio.

Insomma, Germania e Italia, due approcci non paragonabili, direbbe qualcuno. Ma ogni tanto guardare oltre confine non sarebbe salutare, nel vero senso della parola?

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