Novità V conto energia: non partirà prima di ottobre

Secondo rumours provenienti dalla Conferenza Stato Regioni il nuovo conto energia non partirà prima del 1° ottobre, facendo così slittare di tre mesi la possibile data di entrata in vigore. In arrivo altre piccole novità sul decreto? A Solarexpo il GSE ritiene invece che la data di entrata in vigore possa andare anche oltre.

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Minime novità sul V conto energia al vaglio della Conferenza Stato Regioni di ieri. Una è che non partirà prima del 1° ottobre 2012. Così sembrano raccontare alcuni voci attendibili. L’entrata in vigore del decreto potrebbe essere posticipata di 3 mesi, quindi non più a partire dal 1° luglio, ma dal 1° ottobre. Una possibilità poi non così lontana dalla data di entrata in vigore più probabile già oggi, prima della modifica della Conferenza: secondo noi, il limite dei 6 miliardi di euro di incentivi per il FV si potrebbe raggiungere entro la fine di agosto o ai primi di settembre, alla luce anche del fatto che nel secondo trimestre si assisterà a un’accelerazione delle installazioni.

Un’altra piccola novità, poco probabile in verità, è che ci possa essere un limitato innalzamento del tetto del cap annuale di incentivi fino a un massimo di 100 milioni di euro (quindi 6,6 mld). I Ministeri forse hanno recepito alcune piccole modifiche con il “Made in Europe” che entra tra i criteri di priorità per l’accesso ai Registri e la possibilità di riconoscere un bonus per impianti con componentistica ‘Made in UE’ sopra i 100 kW di potenza. Per la sostituzione dell’amianto con il fotovoltaico sembrerebbe ritorni il premio, questa volta di 3 centesimi per kWh (cumulabile con il premio Made in UE in caso di una riduzione del 10% della tariffa base degli incentivi). 

Un’altra ipotesi al vaglio è quella di porre un limite diverso per i registri per impianti a seconda che il beneficiario sia privato o pubblico. Nel primo caso il limite del registro resterebbe di 12 kW, mentre per l’impianto pubblico verrebbe portato a 50 kW. Un distinguo proposto dall’Anci che comunque cambia poco nella sostanza.

Almeno per la data di entrata in vigore del quinto energia, queste notizie mutano leggermente lo scenario prospettato dal GSE nel convegno e question time di questa mattina a Solarexpo sul Conto energia. La previsione sull’evoluzione della spesa per gli incentivi al fotovoltaico illustrata da Gerardo Montanino, direttore operativo del GSE, fa prevedere che difficilmente il V conto energia entri in vigore prima della metà di settembre, ma che invece possa tardare fino a metà dicembre. Addirittura esiste l’eventualità che il limite di spesa venga raggiunto poco dopo la fine di novembre – ha detto il direttore del GSE – e dunque che il nuovo decreto parta nel 2013

Tutto ruota, come sappiamo, intorno al raggiungimento del tetto di spesa di 6 miliardi. Secondo la bozza attuale del quinto conto energia, il nuovo regime incentivante, infatti, entrerebbe in vigore un mese dopo il superamento di quella soglia. Difficilmente infatti (come viene fatto notare anche nei commenti a pagina 3 della misteriosa prima bozza di conto energia che pare sia uscita dal pc di una dipendente Enel) si sarebbe potuto stabilire una data precisa per la fine del quarto conto, decisione che sarebbe stata contestata per motivi legali; l’unico modo per sostituirlo con il quinto era aggrapparsi a quel tetto di spesa indicativo di ‘6-7 miliardi’, cui fa riferimento il decreto del conto energia uscente.

Montanino ha spiegato oggi a Verona che “al momento, stando al contatore GSE, siamo a una spesa di circa 5,6 miliardi (5,654 oggi, ndr), ma la crescita della spesa sta rallentando nettamente e in alcuni casi addirittura ‘va all’indietro’, come quando a certi grandi impianti vengono riconosciuti incentivi minori di quelli richiesti”. Il responsabile del GSE ha fatto l’esempio di quegli impianti contigui su uno stesso terreno che riceveranno l’incentivo in base alla somma delle loro potenze e non alla taglia dei singoli impianti.

Altro fattore che fa girare più lentamente le rotelle del contatore, ha spiegato Montanino, è la moria di impianti che, accettati nel registro, non stanno però riuscendo a rispettare i tempi per essere completati e dunque accedere agli incentivi del quarto conto. Sembra che sia di circa il 60%. La spesa aggiuntiva attesa dal registro dunque potrebbe essere di soli 35 milioni anziché di 70 come inizialmente previsto.

Quando la soglia dei sei miliardi sarà raggiunta, comunque, non può saperlo nemmeno il GSE, che infatti, come abbiamo visto, lascia aperta una finestra temporale abbastanza ampia. Molto poi dipenderà da quello che succederà per gli impianti che si costruiranno in questi mesi, sui quali l’ente non ha un esatto monitoraggio. Un’impennata nei volumi di installazioni, dovuta a una volata per riuscire a rientrare nel quarto conto energia, potrebbe far arrivare prima al tetto di spesa e dunque al nuovo conto, ma per Montanino questo è “poco probabile”. A impedirlo, spiega, “anche la difficoltà nell’accesso ai finanziamenti che nel settore si sta riscontrando per realizzare impianti che non si è sicuri rientrino nel nuovo o nel vecchio conto energia”. Insomma, un cane che si morde la coda.

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