Rinnovabili elettriche e conto energia FV, ecco cosa cambia

Presentati oggi nel tardo pomeriggio, il quinto conto energia fotovoltaico e il decreto sull'incentivazione delle altre rinnovabili elettriche avranno un notevole impatto sull'Italia delle energie pulite. Ci sono tagli per tutti e l'obbligo di registro anche per impianti molto piccoli. Una sintesi a caldo delle principali novità.

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Presentati oggi nel tardo pomeriggio, dal Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, insieme ai suoi colleghi dell’Ambiente, Clini, e delle Politiche Agricole, Catania, il quinto conto energia fotovoltaico e il decreto sull’incentivazione delle altre rinnovabili elettriche. Due documenti che avranno un grosso impatto sull’Italia delle energie pulite. Ora, a caldo – appena usciti dalla conferenza stampa di presentazione – sintetizziamo gli elementi salienti dei due provvedimenti, che prima di finire in Gazzetta dovranno passare per l’Autorità per l’energia e la Conferenza Unificata Stato-Regioni.

La volontà politica dietro alla riforma è già stata ben spiegata nel comunicato diffuso poco fa dal ministero e dalle parole di Passera in conferenza stampa: si rivede al rialzo, portandolo dal 26 al 32-35%, l’obiettivo per le rinnovabili elettriche previsto dal Piano di azione nazionale (PAN), che peraltro si sta già per superare, ma si vuole tenere sotto controllo la crescita delle rinnovabili per gestire il peso degli incentivi: dagli attuali circa 9 miliardi/anno (8,1 mld senza contare le assimilate da CIP6) non si vuole andare oltre ai 12 miliardi/anno al 2020, “mentre con il sistema attuale saremmo avviati verso i 15 miliardi annui” è stato detto nel corso della conferenza stampa.

Altra direttrice politica è spostare il mix verso le fonti con i migliori rapporti costi-benefici (per l’occasione è stata rispolverata la famosa curva di McKinsey del 2009, vedi grafico) e verso le tecnologie con maggiori ricadute sulla filiera economica del Paese: stando alle stime ministeriali (vedi grafico) questo vuol dire togliere di più al FV, il cui volume d’affari resterebbe ancora solo per il 50% entro i confini nazionali, e meno ad altre fonti come geotermia e biomasse, la cui filiera è per l’80-90% italiana.

Infine, attraverso meccanismi di competizione (aste) e governo dei volumi (registri), si tenta di tenere sotto controllo il settore, che ha visto riduzioni dei costi delle tecnologie che spesso finora non sono stati valutati con attenzione e per tempo da chi ha deciso l’entità degli incentivi (vedi grafico su eolico e FV).

Ma vediamo le novità principali, cioè quelle del decreto sulle rinnovabili elettriche diverse dal FV e poi quelle del quinto conto energia fotovoltaico.

I nuovi incentivi per le rinnovabili elettriche entreranno in vigore dal primo gennaio 2013 e, secondo gli schemi ministeriali, dovrebbero contenere la spesa entro un limite di 5-5,5 miliardi di €/anno, partendo dai circa 3,5 mld attuali. Nel grafico le riduzioni di incentivo indicative previste per le varie fonti:

A questi tagli si aggiungono le nuove procedure di accesso agli incentivi: gli impianti sopra i 5 MW di potenza (20 MW per geotermia e idroelettrico) dovranno farlo tramite un sistema di aste. Per quelli tra i 50 kW e 5 MW l’accesso sarà subordinato all’iscrizione al registro nel quale verrà data precedenza secondo determinati criteri (data di iscrizione, minor potenza, ecc.). Solo gli impianti sotto i 50 kW di potenza saranno esonerati dall’iscrizione al registro, ma la potenza installata da questi andrà comunque ad erodere il tetto di risorse economiche destinate a ogni tecnologia per il registro dell’anno successivo. Nel grafico sotto i tetti indicativi previsti.

Stessi principi troviamo anche nel quinto conto energia fotovoltaico, che entrerà in vigore dopo il primo luglio al superamento della soglia dei 6 miliardi di spesa per gli incentivi: momento atteso secondo le indicazioni del GSE tra luglio e ottobre, visto che attualmente abbiamo passato i 5,6 mld di €. Raggiunta la soglia dei 6 mld, per l’entrata in vigore delle incentivazioni del V CE si dovrà aspettare il mese successivo.

Anche qui vediamo l’introduzione dei registri. Obiettivo dei ministeri è contenere il mercato entro i 2-3 GW l’anno e non superare la soglia di spesa di 6,5 miliardi (questo nuovo conto energia dunque potrà incentivare gli impianti per meno di 500 milioni/anno). Dovranno iscriversi al registro tutti gli impianti sopra i 12 kW. La priorità di accesso alle tariffe verrà assegnata secondo criteri particolari: taglia, integrazione, ecc. (qui la lista). Anche qui le installazioni non soggette a registro (sotto ai 12 kW) andranno comunque ad erodere il tetto delle risorse economiche destinabili alla tecnologia nel suo complesso per l’anno successivo.

Infine qui sotto trovate le riduzioni indicative che il quinto conto energia porterà alle tariffe per il fotovoltaico. Dovrebbero restare alcuni premi come quelli per gli impianti a concentrazione o con caratteristiche innovative. Il sistema incentivante sarà quello basato sulla tariffa omnicomprensiva con una particolare remunerazione per l’autoconsumo (fine anticipata, quindi, dello scambio sul posto).

Nei prossimi giorni su Qualenergia.it potrete trovare i testi dei due provvedimenti, che saranno inviati tra venerdì e lunedi ad Autorità e Conferenza Unificata, oltre ad alcune valutazioni ed analisi più approfondite.

A questo link trovate le slide (pdf) del MiSe con le quali sono stati illustrati i due provvedimenti in conferenza stampa.

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