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Quinto conto energia fotovoltaico, le primissime bozze

Circolano le prime bozze del Quinto conto energia, che si dice potrebbe arrivare entro l'estate. Vi si legge di una riduzione drastica del tetto di spesa e di novità molto penalizzanti, come il registro per tutti gli impianti sopra ai 3 kW. Un testo preoccupante per il settore e che comunque dovrebbe essere lontano dalla sua versione definitiva.

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Che un Quinto conto energia entri in vigore a breve, prima dell’estate, è un’eventualità sempre più probabile (si veda Qualenergia.it, Arriva il quinto conto energia?). Ieri pomeriggio sono circolate le prime indiscrezioni e questa mattina abbiamo deciso di diffondere due bozze (vedi allegato, la seconda più completa), ovviamente provvisorie e non ufficiali. Siamo certi che ne seguiranno molte altre e che sarà piuttosto problematico seguire questo flusso continuo di nuove versioni (e da fonti diverse).

Il nuovo regime, stando al testo, entrerebbe in vigore dal 1° luglio 2012 o al raggiungimento del limite di spesa dei 6 miliardi (in effetti già toccato dicono fonti del Ministero dello Sviluppo Economico). Basta una prima letta per capire che, se i contenuti di questa primissima bozza si concretizzassero, si tratterebbe di una vera e propria doccia fredda per il fotovoltaico italiano.

Drastico il taglio alla spesa: una delle due versioni in bozza stabilisce che bastano 500 milioni di euro all’anno per accompagnare il FV alla maturità; per fare un confronto, il Quarto conto energia invece stanziava per metà 2011 e per tutto il 2012 fondi per 810 milioni di euro solo per i grandi impianti, senza prevedere alcun limite di budget per i piccoli impianti.

Altra grossa novità che frenerebbe bruscamente le installazioni: la bozza diffusa prevede l’iscrizione a un registro, come quello attuale dei grandi impianti, per tutte le installazioni sopra ai 3 kWp. Una graduatoria che darebbe precedenza a impianti con determinate caratteristiche, per esempio quelli su edifici efficienti o in sostituzione all’eternit. Ogni semestre si autorizzerebbero gli impianti solo se si rientra in un limite di spesa di 100 milioni di euro per semestre di cui 10 riservati a quelli con caratteristiche innovative e 10 al fotovoltaico a concentrazione.

Già da luglio poi si passerebbe a un sistema incentivante basato su tariffa omnicomprensiva, che secondo il Quarto conto energia. dovrebbe partire da gennaio 201. Nella nuova bozza però la tariffa omnicomprensiva già per il secondo semstre 2012 è più o meno dimezzata rispetto alle tariffe del Quarto CE. per il 2013, mentre il premio per l’autoconsumo è molto più sostanzioso. In sintesi il mercato FV nazionale potrebbe diventare, se così normato, un mercato da appena un gigawatt/anno.

Insomma, c’è di che far preoccupare gli operatori anche se, ufficiosamente, fonti di Qualenergia.it ci assicurano che le bozze in circolazione veranno con ogni probabilità modificata pesantemente.

Lo stesso Tullio Fanelli, sottosegretario del ministero dell’Ambiente con delega all’energia, nel corso del convegno organizzato oggi da Kyoto Club e GSE sugli incentivi alle rinnovabil e all’efficienza energetica ha cercato di rassicurare pubblicamente il settore: “Le bozze in circolazione sono provvisorie e ancora poco attendibili”, ha chiarito, aggiungendo che “il Governo si impegna a trattare il fotovoltaico con la stessa attenzione riservata alle altre fonti: senza azzerarlo, ma anche senza privilegiarlo”.

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