Elettricità sempre più cara, rinnovabili sotto accusa

Nel 2011 la spesa media per l'elettricità dell'utente medio è stata di 437 euro. Nel 2012 sarà di 467 euro, avvicinandosi al record del 2008. Dal '97 la bolletta media è aumentata di oltre il 52%. Le stime di Federconsumatori su dati Aeeg fonriscono la scusa per tornare ad accusare gli incentivi alle rinnovabili, ma in bolletta pesano anche altre voci.

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Cresce ancora la bolletta elettrica. Se infatti nel 2011 la spesa annua si è attestata a 436,86 €, l’ulteriore aumento registrato a gennaio 2012 di +22 € porterà a una spesa annua di 467,23 € (ben +31 rispetto all’anno scorso, pari al +6,9%). È quanto emerge dalle stime del C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori – sulla spesa annua per una famiglia tipo che consuma 2.700 kWh annui.


Come si vede dal grafico (elaborazione CREEF su dati Aeeg) qui sotto, dal 1997 la bolletta elettrica è aumentata del 52,8%: in quell’anno la famiglia tipo pagava 275,19 euro all’anno.



I dati danno l’occasione all’associazione consumerista per muovere l’ennesima accusa agli incentivi alle rinnovabili. “Per alleviare questi costi, spiega il comunicato, è necessario che il Governo intervenga modificando il meccanismo di sostegno alle fonti rinnovabili, che incide per il 14% sulla bolletta elettrica delle famiglie.”


Per Federconsumatori, che riprende quanto proposto più volte in passato da altri, tra cui la stessa Autortià per l’Energia, gli aiuti alle rinnovabili dovrebbero venire dalla fiscalità generale. “È assurdo, infatti, che le famiglie siano chiamate a pagare per finanziare un miglioramento ambientale, che è di interesse generale, ad esempio, in base al numero dei figli e non in base al proprio reddito, come sarebbe più equo.”


L’associazione dimentica però come anche l’Europa abbia indicato chiaramente che il costo delle rinnovabili debba essere a carico dei consumatori di energia e non della fiscalità, per evitare effetti stop and go. Già ora lo sviluppo delle energie pulite è messo a rischio dall’instabilità di sistemi incentivanti continuamente rivisti, si immagini cosa succederebbe se per far quadrare i conti dello Stato i governi potessero intervenire sulle rinnovabili.


Federconsumatori però almeno si ricorda di come sulla bolletta pesino assieme alle rinnovabili costi ben più difficili da giustificare: “occorre attuare ulteriore pulizia negli oneri di sistema per le voci impropriamente annoverate tra le fonti rinnovabili”.


Come su queste pagine abbiamo denunciato più volte più della metà degli oneri generali in bolletta vanno a pagare il nucleare (per lo smantellamento delle vecchie centrali) o l’energia convenzionale (ad esempio attraverso il Cip 6 alle raffinerie) o condizioni di fornitura particolari (come lo sconto a 120 grandi consumatori per il servizio di interrompibilità). Per dare una quantificazione, nel 2009 nucleare, assimilate e interrompibilità sono costate circa 2,24 miliardi di euro, contro i 2,1 mld di € per i contributi alle rinnovabili. Anche se è chiaro che ora il peso delle rinnovabili è in crescita.

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