GIFI: l’aumento 2012 del kWh è imputabile al fotovoltaico per meno del 30%

  • 5 Gennaio 2012

Secondo un'analisi dei dati dell'Autorità per l'energia, l'associazione di categoria GIFI-ANIE ritiene che con l'aumento del 4,9% del kWh dal 1° gennaio, la spesa media annua della famiglia-tipo sarà pari a 467 euro, dei quali solo 32 saranno impegnati per incentivare il fotovoltaico.

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Secondo Valerio Natalizia, Presidente di GIFI-ANIE l’’aumento del prezzo medio di riferimento dell’energia elettrica per il I trimestre del 2012 non è imputabile agli incentivi erogati a sostegno dell’industria fotovoltaica italiana se non per una minima parte. L’analisi dell’associazione di categoria del fotovoltaico è stata fatta condotta sui dati forniti dall’Autorità per l’Energia.


Dal 1° gennaio 2012, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica sarà 17,305 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. La spesa media annua della famiglia tipo sarà pari a 467 euro dei quali, secondo il GIFI-Anie solo 32 euro saranno impegnati per incentivare il fotovoltaico.


“Le previsioni di aumento di spesa non sono mai notizie piacevoli – continua Natalizia. Recenti indagini e sondaggi condotti da istituti indipendenti hanno però dimostrato che le famiglie italiane sono positivamente disposte a dare il loro contributo, circa 2,7 euro al mese, per sostenere un industria che fino ad oggi ha creato oltre 100.000 posti di lavoro diretti e indotti occupati per lo più da giovani, fatto affluire circa 4 miliardi di euro di tasse nelle casse dello Stato, nonché posizionato l’Italia come il primo mercato al mondo nel 2011. Tutto questo senza dimenticare le enormi ricadute ambientali in termini di riduzione di emissioni nocive grazie all’utilizzo di una fonte di energia pulita come il solare fotovoltaico”.


Secondo i calcoli effettuati da ANIE/GIFI l’aumento stabilito del 4,9% del kilowattora, rispetto all’ultimo trimestre del 2011, è imputabile al fotovoltaico per meno del 30%, a fronte del 70% imputabile alla variazione del costo dei combustibili fossili.


“Ci appare pertanto strumentale – argomenta Natalizia – attribuire al solo fotovoltaico la responsabilità degli aumenti del costo dell’elettricità intervenuti a gennaio. Parimenti strumentale ci appare il tentativo di demonizzare le installazioni su terreni agricoli visto che ad oggi, secondo un’analisi di ANIE/GIFI, la superficie occupata dagli impianti fotovoltaici ammonta allo 0,12% della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) stimata dall’Istat nel 2011. Inoltre il IV Conto Energia ha introdotto sensibili limitazioni alla realizzazione di grandi impianti in tali aree”.


Il presidente conclude ricordando che “l’utilizzo della tecnologia fotovoltaica ha contribuito nel 2011 alla copertura del 3% circa della domanda nazionale di energia elettrica, evitando i costi per l’importazione dall’estero e rendendo il nostro paese meno dipendente dai precari equilibri geopolitici mondiali”.

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