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Visti i numeri molto elevati del fotovoltaico in Italia, tra qualche anno, forse non prima di 10-15 anni nascerà il problema di riciclare i materiali contenuti nei moduli. Nasce da qui l’accordo di programma siglato oggi tra Cobat-Consorzio nazionale raccolta e riciclo e il Comitato Ifi, Industrie Fotovoltaiche Italiane, che prepara la prima filiera tutta italiana per la raccolta, il riciclo e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici.
Aderendo al ‘sistema Cobat’, che ha dato eccellenti risultati nella raccolta e riciclo della batterie esauste, tutti i produttori di moduli fotovoltaici associati al Comitato Ifi – così come distributori e importatori – potranno garantire ai propri clienti il ritiro e il riciclo dei moduli FV a fine ciclo.
Nell’ambito dell’accordo di programma sullo smaltimento degli impianti a fine vita, sottoscritto da Cobat e Comitato Ifi, il sistema di gestione dei pannelli fotovoltaici sarà reso possibile grazie ad una mappatura geo-referenziata di tutti gli impianti installati in Italia e con l’implementazione di un sistema di tracciabilità dei moduli a fine vita. Sarà istituita una banca dati centralizzata accessibile anche alle autorità competenti.
Dopo la raccolta dei pannelli esausti, il Cobat si occuperà del frazionamento dei prodotti che possono essere riciclati in Italia, quindi di tutte le componenti metalliche e in vetro. La cella, invece, verrà inviata all’estero per lo smaltimento, visto che in Italia non ci sono impianti che lo possano svolgere. Potrebbe esserne realizzato uno in futuro, però, e il tavolo tecnico istituito dalle due sigle nell’ambito dell’accordo analizzerà le tecnologie di trattamento dei materiali, svolgendo uno studio di fattibilità per un impianto pilota nazionale di riciclo fotovoltaico.
