L’eolico e quei decreti attuativi che non arrivano

  • 29 Settembre 2011

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Dovevano essere approvati entro ieri, ma non si sa quando arriveranno. Il settore attende con ansia i decreti attuativi del decreto 28/2011. “Auspichiamo almeno che l'attesa sia ripagata con un provvedimento risolutivo”, dichiara il presidente di ANEV Simone Togni. Il comunicato dell'associazione.

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Dovevano essere approvati entro ieri, ma non si sa quando arriveranno. Il settore attende con ansia i decreti attuativi del decreto 28/2011. “Auspichiamo almeno che l’attesa sia ripagata con un provvedimento risolutivo”, dichiara il presidente di ANEV Simone Togni. Pubblichiamo il comunicato dell’associazione:


ANEV – Associazione Nazionale Energia del Vento – auspica una rapida emanazione dei decreti attuativi al Decreto Legislativo 28/2011, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la cui data limite era prevista per oggi (giovedì 29, ndr).


L’Associazione sottolinea l’importanza di questi provvedimenti per garantire al settore regole certe e trasparenti e superare l’attuale incertezza diffusa in ambito normativo che il comparto sta scontando con una crisi evidente. I precedenti interventi sul sistema di supporto dell’eolico, dal taglio retroattivo degli incentivi all’applicazione sempre retroattiva della Robin Tax, hanno infatti determinato un clima di sfiducia generalizzato, con la conseguenza di aver bloccato gli investimenti, mettendo a rischio un settore che oggi occupa 29.147 addetti e congelando i 10 miliardi di investimenti previsti per i prossimi cinque anni.


“Comprendiamo perfettamente le difficoltà del Governo nel rispettare la scadenza prevista per oggi. Siamo pronti ad attendere ulteriormente purché questa pazienza sia ripagata con un provvedimento definitivo e risolutivo dei problemi che affliggono un settore tanto importante quanto l’eolico”, afferma Simone Togni, Presidente dell’ANEV.


L’Associazione auspica che il Decreto Ministeriale riallinei gli incentivi ai costi delle tecnologie, introducendo magari un meccanismo automatico di adeguamento che modifichi il valore dell’incentivo nel tempo, garantendo gli investitori seri e accompagnando il tanto atteso raggiungimento delle Grid Parity, che comporterà la possibilità di eliminare gli incentivi. Lo stesso vale per i meccanismi di asta che dovrebbero essere applicati al 50% degli impianti, con una soglia quindi per l’eolico maggiore di 50 MW, per poi scendere anche rapidamente se il nuovo meccanismo competitivo si rivelerà efficiente

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