Fotovoltaico Usa: calano i prezzi, crescono le installazioni

Il secondo trimestre 2011 è andato bene per il fotovoltaico a stelle e strisce. Nel 2011 le installazioni raddoppieranno rispetto al 2010. A trainare sono soprattutto i grandi impianti. Una crescita spinta da quello stesso calo dei prezzi, 27% in meno rispetto ad inizio 2010, che ha messo in difficoltà alcuni produttori.

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Il fotovoltaico USA sembra essere in salute, concorrenza agguerrita e fallimenti di grandi nomi, come Solyndra, a parte. Le installazioni per questo 2011 sono avviate al raddoppio rispetto al 2010, mentre gli addetti del settore si sono già raddoppiati in due anni.


Lo dicono gli ultimi dati diffusi da Solar Energy Industries Association (SEIA) e GTM Research (qui report a pagamento ed executive summary gratuito). Da aprile a giugno realizzate installazioni per 314 MW, il 69% in più rispetto allo stesso periodo del 2010 e il 17% rispetto al primo trimestre dell’anno. La stima è che in totale nel 2011 si installino 1,75 GW di nuova potenza, appunto il doppio dell’anno scorso. Le previsioni per gli anni a venire (che nel fotovoltaico vanno prese con le pinze, dato che siamo abituati a vederle superate) parlano di un mercato da circa 2,7 GW all’anno nel 2012 in crescita fino ad arrivare a oltre 6 GW/anno nel 2015.


A crescere di più nel secondo trimestre 2011 sono stati gli impianti su scala di utility (+37%) e quelli commerciali (+22%). Le installazioni su scala domestica sono calate leggermente (-5,7%) rispetto al semestre precedente, ma GTM si aspetta che tornino a crescere nella seconda metà dell’anno e nel 2012 grazie alla diffusione di modelli di business basati sul leasing di impianti residenziali.



Sono 100mila attualmente, si legge nel report, gli impiegati del settore: il doppio che nel 2009 nonostante i recenti fallimenti di giganti come Solyndra ed Evergreen Solar.


Timori per il 2012, si spiega nel report , ci sono soprattutto per la fine degli sgravi fiscali del Treasury Grant Program contenuto nel Recovery Act (il piano del governo per fronteggiare la crisi elaborato nel 2009), uno degli incentivi che finora più ha spinto la crescita. Ma questo non dovrebbe impedire al mercato di triplicare nei prossimi quattro anni.


Il calo dei prezzi continua e continuerà. A trainare le installazioni nel secondo trimestre – fanno notare da SEIA – è stata proprio quella competitività che ha portato il costo degli impianti a calare del 30% rispetto all’inizio 2010. Lo stesso calo dei prezzi che ha messo in difficoltà molte aziende americane, che devono difendersi dalla concorrenza estera, in primis cinese.


E sull’andamento dei prezzi del FV negli Usa segnaliamo anche un altro report, redatto per conto del DoE dal Lawrence Berkeley National Laboratory (vedi allegato) secondo il quale il costo degli impianti fotovoltaici negli Stati Uniti è sceso del 17% nel 2010 rispetto all’anno precedente e di un ulteriore 11% nei primi 6 mesi del 2011. Un calo derivato non solo dal crollo del prezzo dei moduli, ma anche dalla discesa del 18% tra il 2009 e il 2010 di altri costi come quelli legati a inverter, installazione e commercializzazione.



Nel 2010 gli impianti inferiori a 2 kWp sono costati in media 9,8 $/W, mentre quelli superiori al MW non sono andati oltre i 5,2 $/W; i grandi parchi realizzati dalle utility registrano addirittura una forchetta compresa tra 3 e 4 $/W. Forti differenze si individuano anche a livello geografico, con un costo per gli impianti inferiori a 10 kW compreso tra 6,3 e 8,4 $/W a seconda dello Stato, ma nel complesso i margini per una ulteriore riduzione restano: si pensi che il prezzo medio (iva esclusa) per un impianto di scala residenziale negli USA è di 6,9 $/W (5,1 euro/W) mentre in Germania è di 4,2 $/W (3,1 euro/W).

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