Manovra, taglio del 30% di tutti gli incentivi?

Tagliare del 30% tutti gli incentivi e le agevolazioni che gravano sulle bollette di elettricità e gas a partire dal 2012. E' la proposta leghista portata in Consiglio dei Ministri. Una misura che ha dell'incredibile e che mette in allarme il mondo delle rinnovabili. A riunione conclusa il provvedimento sembrerebbe essere stato stralciato.

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(Aggiornato ore 20 del 30 luglio)

Tagliare del 30% tutti gli incentivi e le agevolazioni che gravano sulle bollette di elettricità e gas a partire dal 2012. Sta facendo rumore la proposta portata da Roberto Calderoli in Consiglio dei Ministri, dove in queste ore si sta approvando la manovra finanziaria.

Il testo  prevede che “allo scopo di ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese, a decorrere dal 1° gennaio 2012, tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale, previsti da norme di legge o da regolamenti, sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010″. In attuazione del disposto, con “decreto del ministero dello Sviluppo Economico adottato su proposta dell’Autorità per l’Energia entro 90 giorni è rideterminata l’entità degli incentivi, benefici e agevolazioni”.

A essere tagliate, spiega a Qualenergia.it il senatore Francesco Ferrante, sarebbero tutte le componenti aggiuntive della bolletta, quelle che vanno a incentivare rinnovabili ed efficienza energetica, ad agevolare certe categorie di consumatori ma anche le altre voci, che vanno a finanziare infrastrutture elettriche e decommissioning delle vecchie centrali nucleari. Una proposta che ha dell’incredibile e che secondo molti sarebbe palesemente incostituzionale.

“Promettere decurtazioni agli incentivi alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica è puro delirio: vorrebbe dire che il governo cancella le sue stesse decisioni di poche settimane fa e soprattutto vorrebbe dire escludere l’Italia dalla rivoluzione energetica in atto in tutta Europa, indispensabile per salvare l’ambiente e combattere i cambiamenti climatici, ma anche decisiva per promuovere i settori più innovativi dell’economia.”, dichiarano i senatori del Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. “Sostenere oggi – aggiungono – il solare, l’eolico, le altre fonti rinnovabili, l’efficienza energetica, è un urgente interesse nazionale: con questi annunci, ci auguriamo destinati a nulla, governo e maggioranza confermano di avere perso del tutto ogni contatto con i bisogni, gli interessi, le aspirazioni degli italiani.”

Se la proposta di Calderoli verrà approvata in CdM lo sapremo solo in serata. La Lega, che la sostiene, avrebbe ingaggiato un duro braccio di ferro col Ministero dello Sviluppo Economico, riporta Quotidiano Energia. Ma intanto il mondo delle rinnovabili è in allarme per un altro possibile terremoto simile a quelli cui questo Governo ci ha abituati durante questa legislatura. Un allarme che di per se fa male allo sviluppo del settore, anche se poi, come in molti sperano, il provvedimento non si concretizzerà. Come fa notare Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, “Il solo annuncio di misure di questo tipo, dopo che si era raggiunto un delicato equilibrio con il quarto conto energia per il fotovoltaico, è micidiale per la credibilità del sistema Italia a livello internazionale”.

Aggiornamento ore 20: sembrerebbe confermato lo stralcio della proposta, su richiesta del ministro Romani. Nel comunicato stampa di fine CdM il provvedimento non è citato.

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