Le rinnovabili elettriche in Italia arrivano al 21%

La fotografia aggiornata delle rinnovabili nel settore elettrico italiano diffusa dal GSE. Le fonti pulite hanno soddisfatto il 21% del fabbisogno elettrico. La parte del leone continua a farla l'idroelettrico, ma eolico (+38%), fotovoltaico (+165%) e biomasse (+29%) recuperano terreno. In calo del 6% i consumi elettrici rispetto al 2008.

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Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato il Bilancio elettrico italiano del 2009, la fotografia delle rinnovabili elettriche italiane aggiornata a fine 2009. Dal documento risulta che le fonti pulite hanno soddisfatto il 21% della domanda elettrica nazionale.
Nel 2009, gli impianti alimenatti a fonti rinnovabili hanno registrato una produzione lorda di 69.330 GWh (+19,2%), grazie a una potenza installata a fine anno di 26.519 MW (+11,1% rispetto al 31 dicembre 2008). L’idroelettrico fa ancora la parte del leone con 17.721 MW (+0,6%), ma guadagnano terreno l’eolico (+38,5% a 4.898 MW) e il solare (+165% a 1.144 MW). Crescono anche le biomasse e i rifiuti (2.019 MW, +29,8%), mentre è più lento il progresso della potenza geotermica (737 MW, +3,7%). Qui sotto i grafici e i dati diffusi dal GSE a cominciare dal bilancio elettrico nazionale e il ruolo delle rinnovabili.

 

Nel 2009 la richiesta di energia elettrica sulla rete in Italia è risultata pari a 320,3 TWh, circa il 6% in meno rispetto all’anno precedente. La crisi economica ha infatti interrotto il trend di crescita dei consumi elettrici. Gli effetti sono stati rilevanti sul settore industriale, i cui consumi sono diminuiti del 14% passando da 151,3 TWh dello scorso anno ai 130,5 TWh del 2009. Tra i comparti maggiormente colpiti quello siderurgico che è passato da 21,6 a 15,7 TWh (-27%).

Sono rimasti pressoché invariati i consumi degli altri settori, il cui peso relativo è di conseguenza aumentato. I consumi domestici rappresentano nel 2009 il 23% del totale, quelli del terziario il 32% e quelli agricoli il 2%. Nel 2008 erano rispettivamente pari al 21%, al 29% e al 2%.

La richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta con un maggior ricorso alle importazioni nette (+12%) e ad un minor ricorso alla produzione nazionale (-8%). Il forte incremento della generazione da fonti rinnovabili (+19%) ha contribuito a ridurre ulteriormente l’utilizzo dei combustibili fossili (-14%).

Le fonti fossili continuano a fornire il contributo principale al soddisfacimento della domanda elettrica (65%), seguiti dalle rinnovabili (21%) e dalle importazioni nette (14%). Analizzando i soli impianti alimentati da fonti rinnovabili, alla fine del 2009, la potenza installata in Italia è pari a 26.519 MW, dell’11% più elevata rispetto all’anno precedente (vedi tabella 1). 

Mentre la fonte principale continua ad essere quella idroelettrica, il contributo più rilevante alla crescita della potenza proviene dall’eolico: nel corso dell’ultimo anno, infatti, sono stati installati nuovi parchi per circa 1.360 MW che hanno determinano il raggiungimento di una potenza complessiva di 4.898 MW (il 38% in più rispetto al 2008). Continuano a crescere a ritmi sostenuti gli impianti fotovoltaici presenti sul territorio nazionale. Nel 2009 il loro numero e la potenza installata sono più che duplicati rispetto all’anno precedente, fino a raggiungere la soglia di 71.288 impianti per 1.144 MW complessivi.

Un contributo non trascurabile arriva anche dai nuovi impianti alimentati con biomasse e rifiuti, la cui potenza installata cresce del 30%, passando dai 1.555 MW del 2008 ai 2.018 MW del 2009.
La produzione lorda di energia elettrica da fonte rinnovabile nel 2009 è stata pari a 69.330 GWh, il 19% più elevata rispetto all’anno precedente (vedi tabella 2). 

Gran parte di questa crescita (67%) è spiegata dall’aumento della produzione idroelettrica che raggiunge i 49.138 GWh (+18% rispetto al 2008), grazie alle favorevoli condizioni di idraulicità registrate nell’ultimo anno.
Sempre più rilevante è il contributo rappresentato dalla produzione degli impianti eolici e da quella degli impianti alimentati con biomasse e rifiuti. La prima è cresciuta del 35% fino a raggiungere 6.543 GWh, la seconda del 28% per 7.631 GWh. Tale fenomeno testimonia la variazione strutturale riscontrabile nella composizione del parco di produzione nazionale: solo 10 anni prima, nel 2000, la produzione idroelettrica rappresentava l’87% del totale prodotto da fonti energetiche rinnovabili, valore che nel 2009 è sceso al 71%.
Infine, passa dal 16,5% al 20,8%, l’incidenza della produzione da fonti energetiche rinnovabili rispetto al consumo interno lordo. Le cause sono rintracciabili nella sensibile variazione positiva dell’apporto delle rinnovabili e nella diminuzione della richiesta di energia elettrica.

 

Fonte: relazione GSE

 

 

 

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