Rinnovabili ed efficienza energetica sotto attacco

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Il colpo di mano di Tremonti ai certificati verdi potrebbe rientrare grazie anche alle dure critiche di un settore imprenditoriale sempre più coeso. Lo stesso non si può dire per la prosecuzione della detrazione del 55%: i comparti legati all'efficienza energetica sono numerosi, così come i soggetti coinvolti, ma non hanno ancora una propria lobby. L'editoriale di Gianni Silvestrini.

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Nel 2008 si era tentato di ridurre drasticamente l’efficacia delle detrazioni fiscali del 55%, ma la sollevazione dei soggetti interessati era riuscita a far fare marcia indietro a Tremonti.
In queste settimane il centro-destra in Parlamento ha cercato di azzoppare i certificati verdi, lo strumento di incentivazione delle rinnovabili di grande taglia. Anche in questo caso le reazioni sono state molto accese e tutto fa pensare che verrà trovata una soluzione che consenta di sanare gli effetti di questa maldestra iniziativa. È interessante sottolineare come in nessuno dei due colpi di mano il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha la delega dell’energia, abbia avuto un ruolo.

Se il colpo alle energie rinnovabili verrà bloccato, non pare invece che ci siano molte possibilità per la prosecuzione delle detrazioni del 55% nel 2011. Il fatto è che questa forma di incentivazione incide direttamente sulla fiscalità generale, anche se molti studi hanno evidenziato che tra emersione del sommerso, aumento delle entrate dell’Iva e delle tasse per le imprese coinvolte le casse dello Stato avrebbe perdite minime o addirittura un vantaggio economico. Ma in una fase in cui si tende a tagliare tutto, queste sofisticate analisi vengono messe da parte.

I certificati verdi, la tariffa unica per gli impianti sotto 1 MW e il conto energia per il fotovoltaico vanno invece ad incidere sulle tariffe elettriche e non sulla fiscalità ,e quindi, sono meno sotto tiro.
Visto il grande supporto di cui godono le rinnovabili da parte dell’opinione pubblica e considerata la massa critica degli interessi coinvolti, è più difficile che gli attacchi a queste tecnologie vadano in porto.

Invece, in Italia come in Europa, i comparti dell’efficienza energetica sono frantumati in mille rivoli e non hanno la stessa capacità di pressione che hanno i settori legati alle rinnovabili.
Se dunque siamo soddisfatti della massa critica raggiunta dalle energie verdi, dobbiamo però lavorare affinché i settori legati all’efficienza energetica riescano in futuro a farsi sentire con maggiore forza.

 

 

 

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