Perché cambiare il modello di sviluppo. Silvestrini ad Ecoradio

Per ridurre le emissioni dei paesi industrializzati dell'80-90% sarà necessario cambiare il modo di produrre e consumare energia, ma anche mutare radicalmente gli stili di vita, a partire dalla mobilità. L'opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia a Ecoradio.

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I tagli delle emissioni di CO2 dei paesi industrializzati al 2050 saranno dell’ordine dell’80-90%. Questo comporterà un cambiamento radicale degli stili di vita, che dovranno essere sorretti da un’intensa azione di innovazione tecnologica.

Una rivoluzione sia per come si produce sia per come si consuma l’energia. Ma per avere successo dobbiamo necessariamente ripensare l’attuale modello di sviluppo.
Un esempio per tutti è la mobilità. Impossibile continuare con l’attuale trend: non sarà sufficiente produrre e utilizzare tecnologie sempre migliori e a più basso contenuto di carbonio, ma bisognerà mutare drasticamente il modo di governarla.

Su questi ed altri argomenti legati alla prossima partenza della Conferenza sul clima di Copenhagen, Kyoto Club e Fondazione Sviluppo Sostenibile presenteranno le loro proposte in una conferenza stampa a Roma, venerdì 4 dicembre.

L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e di QualEnergia ad Ecoradio.

 

2 dicembre 2009

  

   

 

 

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