Tariffe dopo il boom fotovoltaico tedesco

Oltre le previsioni la potenza fotovoltaica installata nel 2009 in Germania: circa 3 GW, la metà del totale mondiale. Alla luce di questo risultato si apre la discussione sull'entità del taglio degli incentivi tedeschi. Un fattore che può condizionare il mercato globale nel 2010 e negli anni a venire. L'editoriale di Gianni Silvestrini.

ADV
image_pdfimage_print

Malgrado le criticità legate al crollo del mercato spagnolo e alle difficoltà di accesso al credito, il fotovoltaico dovrebbe essere riuscito a crescere anche nel 2009. Secondo le ultime valutazioni del centro di ricerca IMS le installazioni mondiali dovrebbero essere infatti aumentate del 5-10% rispetto al 2008 superando per la prima volta il tetto dei 6 GW.

Non è escluso peraltro che queste stime debbano essere innalzate in relazione ai dati definitivi del mercato tedesco che lo scorso anno ha superato i 3 GW, coprendo quindi oltre la metà della potenza globale. Secondo il centro di ricerca Photon la potenza installata nel 2009 in Germania potrebbe essere in realtà compresa tra 3,5 e 4 GW e anche i dati 2008 vanno rivisti portandoli a 1,9 GW. Dunque, la Germania, secondo queste elaborazioni potrebbe avere tra 9 e 10 GW fotovoltaici totali installati. Una cifra impensabile solo due o tre anni fa. Si consideri che in Baviera nel 2009 il sole ha coperto il 2,5% della domanda elettrica e nel 2010 potrebbe sfiorare il 4%!

Non stupisce che l’attenzione degli osservatori internazionali si stia concentrando sulle scelte future della Germania. Si tratta infatti di capire come verrà gestita l’evoluzione di un mercato cresciuto oltre ogni aspettativa.
A gennaio vi è stato il taglio previsto dalla normativa vigente del 10% delle tariffe che da 43 c€ sono passate a 39 c€ a kWh per un impianto di medie dimensioni su edifici. La combinazione del forte calo dei prezzi dei moduli del 2009 accompagnata dalle dimensioni assunte dal mercato suggerisce però un ulteriore taglio delle tariffe.

E qui la partita si fa delicata, anche in considerazione del fatto che ci sono forze nella nuova coalizione di centrodestra, in particolare tra i liberali, che non hanno mai digerito i meccanismi della feed in law.
L’industria solare è disponibile ad un ulteriore taglio del 5%, mentre sono circolate indiscrezioni che parlano di un 16-17% di riduzioni aggiuntive. La preoccupazione del governo riguarda il peso degli incentivi che nel 2008, per la parte fotovoltaica, è stato di 2,4 miliardi di euro.

Gli incentivi delle rinnovabili, vento, sole, biomasse, comportano un incremento delle bollette delle famiglie tedesche del 3%. Finora si è riscontrato un pieno appoggio al finanziamento delle energia pulite, anche perché sono oramai quasi un milione gli impianti installati e molti si sono avvantaggiati dalle rinnovabili. Del resto, controbattono le industrie solari, le entrate annue legate alla fiscalità diretta e indiretta del fotovoltaico sono dell’ordine di 3 miliardi di euro.
Ma sono le utilities che vedono con maggiore preoccupazione la crescita delle rinnovabili. In dieci anni la quota di elettricità verde è triplicata, passando al 15%, valore che dovrebbe raddoppiare ulteriormente entro il 2020.

Per rendere sostenibile un mercato fotovoltaico dell’ordine dei 2-4 GW/anno è evidente che bisogna prevedere un taglio intelligente degli incentivi. Se si decidessero riduzioni forti, come quelle circolate, le ripercussioni sarebbero gravi anche per l’industria. “Sarebbero a rischio 50.000 occupati e investimenti per 10 miliardi di euro“, ha avvertito un rappresentante dell’associazione delle imprese BSW-Solar. Ed effettivamente una riduzione troppo spinta non solo ridurrebbe il mercato solare interno, ma favorirebbe i produttori cinesi in grado di vendere a prezzi più bassi.
Dunque la partita è delicata ed è probabile che nel corso del 2010 si arriverà ad una riduzione complessiva degli incentivi attorno al 20%.

Per finire, cosa ci si aspetta dal 2010? A livello internazionale la crescita del fotovoltaico dovrebbe riprendere la corsa e, secondo IMS, incrementare del 40-50%, mentre i costi dovrebbero decrescere lentamente (vedi grafico).
Per l’Italia, che nel 2009 ha registrato un incremento stimato di 550-600 MW, un valore che pone il nostro paese al secondo o al terzo posto nel mondo, il 2010 potrebbe essere l’anno in cui si supererà la soglia di 1 GW di installazioni annuali.

ADV
×