I costi del nucleare negli USA

  • 11 Giugno 2009

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Secondo recenti stime del Doe statunitense i costi dell'elettricità prodotta da nuovi impianti nucleari in linea al 2020 sarebbero in crescita del 34% rispetto al 2008.  Tra le diverse fonti il nucleare ha il costo più elevato, anche dell'eolico. Altre analisi indicano anche costi più elevati. Un articolo di Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia.

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Mentre il Ministero del Tesoro italiano obietta sui costi relativi al rilancio del nucleare e Sarkozy dichiara un errore collettivo aver puntato così tanto sul nucleare, vale la pena guardare le valutazioni economiche correnti negli USA.
Le ultime stime del Dipartimento per l’energia statunitense (DOE) sui costi industriali dell’elettricità da impianti nuovi in linea al 2020 in quel Paese hanno confermato la tendenza generale alla crescita dei costi rispetto alle stime presentate nel 2008, e meritano qualche commento. Delle fonti considerate (nucleare, carbone, gas ed eolico), i costi attesi per il nucleare rimangono tra quelli più alti e superano anche quelli dell’eolico (non accadeva da qualche anno), oltre che carbone e gas.

Le stime, presentate a marzo dall’Energy Information Adminstration del DOE, vengono fornite in millesimi di dollaro 2007 e suddivise in costi di capitale, funzionamento e manutenzione, combustibile e costi di trasmissione (vedi tabella). Le valutazioni si riferiscono alle tecnologie già commerciali allo stato dell’arte.
Un primo commento riguarda il fatto che, secondo il DOE, il costo dell’elettricità da gas è inferiore a tutti, carbone compreso. Anche nelle stime degli anni precedenti l’elettricità da gas costava un po’ meno, ma nella valutazione di quest’anno la differenza è più marcata, oltre 16 millesimi di dollaro al kWh. Questo è un punto importante, perché gli Stati Uniti producono ed esportano carbone e importano il gas.

Se si guarda la stima per il costo dell’elettricità da nucleare si vede come il peso del costo di capitale sia pari al 78%. Nella valutazione di quest’anno il costo di capitale – senza interessi sul capitale – è valutato pari a 3.318 dollari per kW, mentre nella stima del 2008 il valore assunto era 2.475 dollari per kW, un incremento del 34%. Questo è probabilmente frutto del dibattito sui costi di quest’ultimo anno, anche se qualcuno potrebbe pensare a un influsso nel cambio di amministrazione.

Ma quali altre cifre circolano per valutare i costi della tecnologia nucleare? Negli USA, l’agenzia di rating Moody’s lo scorso anno citava una stima di 7.500 $ per kW, interessi inclusi; mentre la Florida Light&Power ha presentato un piano finanziario per accedere ai prestiti a tasso agevolato introdotti da Bush, che con gli interessi vanno almeno a 7.700 $ per kW come citato in un recente rapporto dell’American Progress Fund.
Con stime di questo genere il costo dell’elettricità da nucleare aumenterebbe a dismisura e questo spiega come mai nel pacchetto di stimolo dell’economia, quasi 800 miliardi di dollari, presentato dal Presidente Obama alla voce nucleare campeggi lo zero e che un emendamento repubblicano per prestare 50 miliardi di dollari a tasso agevolato per costruire nuovi impianti nucleari sia stato bocciato.

Giuseppe Onufrio (Direttore di Greenpeace Italia)

11 giugno 2009

 

 

  

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