Investimenti, il sorpasso delle rinnovabili

  • 7 Giugno 2009

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Nonostante la crisi gli investimenti in rinnovabili nel 2008 hanno continuato a crescere, superando per la prima volte quelli nelle fonti convenzionali, si scopre dall'ultimo rapporto UNEP. Fondamentali i pacchetti anticrisi dei vari paesi, come fondamentale sarà l'accordo di Copenhagen sul clima.

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Gli investimenti in rinnovabili si sono moltiplicati per 4 dal 2004 al 2008 e hanno superato per la prima volta quelli nelle fonti tradizionali. È il ritratto di un mondo avviato in maniera decisa sulla strada del low-carbon quello che emerge dall’ultimo report pubblicato dall’UNEP, Global Trends in Sustainable Energy Investment 2009 (vedi allegato). Le fonti pulite hanno attirato nel 2008 capitali per 140 miliardi di dollari, contro i 110 delle fonti tradizionali.

Nonostante la crisi, nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle il giro d’affari delle energie pulite non ha interrotto la sua crescita, registrando un +5% rispetto al 2007, anche se gli investimenti hanno visto un calo del 17% dal primo al secondo semestre. Il merito della tenuta, spiega il report , è della crescita negli investimenti nei paesi emergenti. L’Europa, anche se continua a contare per circa un terzo degli investimenti mondiali, è cresciuta solo del 2%, mentre la Cina, divenuta il più grande mercato mondiale dell’eolico e il più grande produttore di moduli fotovoltaici, ha aumentato gli investimenti del 17%, l’India del 12% e l’Africa del 10%. Il Nord America invece ha visto calare dell’8% rispetto al 2007 i capitali destinati alle fonti rinnovabili.

Su un totale di 250 miliardi di dollari investiti in energia nel 2008, per una capacità installata di 157 GW, 35 miliardi sono andati a grandi progetti idroelettrici, per una capacità di 25 GW, mentre il resto, 105 miliardi per un totale di 40 GW, è andato alle tecnologie solari, eolico, mini-idroelettrico, biomassa e geotermia.

Più del 40% della nuova potenza installata e più della metà degli investimenti in energia del 2008 dunque è andata alle fonti rinnovabili. L’eolico si è confermato il settore in cui si investe di più a livello assoluto: 51 miliardi di dollari e una crescita dell’1% rispetto al 2007, mentre il solare è la fonte che è cresciuta maggiormente in quanto a investimenti: +49%, per un totale di 33,5 miliardi di dollari. Crescita esponenziale anche degli investimenti in geotermia +149% per 1,3 GW di nuova capacità installata, mentre l’unica fonte rinnovabile in cui gli investimenti sono diminuiti sono i biocarburanti: – 9% e 16,9 miliardi di dollari.

Tutto sommato un anno buono per le rinnovabili nonostante la difficoltà nell’accesso al credito dovuta alla crisi: non a caso molto hanno contato e conteranno sugli investimenti in energia pulita i pacchetti di misure per la ripresa economica messi in campo in varie parti del mondo. Da questo punto di vista gli Usa del pacchetto stimolo di Obama e la Cina sono le due nazioni che hanno fatto di più, con circa 67 miliardi di dollari ciascuno, mentre la Corea del Sud si conferma il paese con il pacchetto anticrisi più verde, con il 20% dei finanziamenti destinati alle rinnovabili. Secondo l’UNEP per una ripresa economica sostenibile dal 2009 al 2011 nel mondo si dovrebbero stanziare almeno 750 miliardi di dollari, cioè l’1% del prodotto interno lordo mondiale o il 37% del totale delle misure anticrisi adottate dai vari paesi.

Il futuro degli investimenti nell’energia pulita, sottolinea infine il report, dipende soprattutto dal prossimo accordo internazionale sul clima: “Il più grande pacchetto stimolo per le rinnovabili – sottolinea Acim Steiner, direttore dell’Unep nel presentare il rapporto – può arrivare dal vertice sul clima di Copenhagen. È lì che i Governi devono chiudere un accordo sul clima che porti certezze ai mercati della CO2 e che possa dare il via a investimenti trasformativi nella tecnologia pulita ed efficiente.

 
Sul mercato delle rinnovabili, il loro giro d’affari e gli investimenti di settore a livello mondiale, ricordiamo anche il rapporto annuale di Clean Edge, “Clean Energy Trends 2009”, di cui abbiamo parlato lo scorso mese di marzo (vedi articolo).

GM

8 giugno 2009

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