Lo stimolo verde in dirittura d’arrivo

  • 12 Febbraio 2009

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Il pacchetto stimolo è uscito dal Senato con alcuni aspetti ecologici indeboliti. Ma la discussione è ancora aperta e l'iter dovrebbe concludersi a breve. Secondo uno studio di Greenpeace la manovra potrebbe far ridurre le emissioni di 61 milioni di tonnellate all'anno: come togliere dalle strade 13 milioni di auto.

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Con il voto di martedì al Senato e le negoziazioni di ieri il “pacchetto stimolo” di Obama per far ripartire l’economia americana è a un passo dall’approvazione definitiva. Manca poco dunque a vedere messe in pratica le molte misure per favorire efficienza e rinnovabili inserite nella manovra. Martedì lo “stimulus package” è uscito dal Senato con la componente ecologica della misura, pur ancora forte, fiaccata in qualche aspetto.

Rispetto alla versione approvata due settimane fa dalla Camera sono aumentati gli investimenti in tecnologie come carbone liquido, nucleare e carbon capture, compresi nel fondo da 4,6 miliardi per rendere meno sporche le centrali a fonti fossili. Ridotto di un miliardo di dollari, da 8 a 7, invece il fondo per finanziare progetti di generazione da rinnovabili, e ridotto anche il finanziamento al trasporto pubblico. Un’altra modifica fatta in Senato ha raffreddato poi l’entusiasmo del settore, il ritocco delle modalità dello sgravio fiscale del 30% sugli investimenti nell’industria dell’energia pulita: lo sgravio non sarà anticipato dallo Stato come prevedeva la versione della Camera, negando un aiuto importante in un periodo in cui, come è risaputo, gira poco denaro da investire.

La versione finale della manovra – dichiarava martedì la speaker della Camera, Nancy Pelosi – dovrebbe essere nelle mani di Obama per la firma lunedì. E sarà probabilmente un compromesso tra la versione della Camera e quella del Senato. Quello che è chiaro è che gli ambientalisti americani sperano che la misura resti più fedele possibile a come era uscita dalla prima assemblea.

 
In proposito è interessante uno studio (vedi allegato) commissionato da Greenpeace su quello che il pacchetto stimolo comporterebbe in quanto a riduzione delle emissioni.
Valutata nella sua versione originaria, la misura consentirebbe di ridurre le emissioni di 61 millioni di tonnellate di CO2 all’anno: l’equivalente delle emissioni causate dai consumi elettrici di 7,9 milioni di case americane o della CO2 emessa da 13 milioni di auto.
In particolare i 2,5 miliardi destinati dal pacchetto a migliorare l’efficienza delle case ridurrebbero le emissioni di 7,3 MtCO2, consentendo risparmi sui consumi per 1,25 miliardi di dollari. Allo stesso modo, i 6,9 miliardi destinati a Stati ed enti locali per investire in efficienza si tradurrebbero in un risparmio di 3 miliardi di dollari e in oltre 20 MtCO2 in meno all’anno.
Se il pacchetto passasse così come è stato modificato dal Senato – ha dichiarato martedì a U.S. News Kert Davies, direttore scientifico di Greenpeace Usa – nel complesso si avrebbero 12 millioni di tonnellate di CO2 all’anno in più rispetto a quello che avverrebbe se la misura passasse nella versione della Camera, e si risparmierebbero 3 miliardi di dollari in meno.

GM

12 gennaio 2009
 
 
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