Nucleare, una Fata Morgana in Finlandia

  • 27 Ottobre 2008

CATEGORIE:

Il cantiere della centrale nucleare di Olkiluoto, esempio citatissimo dai nuclearisti europei, continua a ingoiare miliardi e così svanisce il miraggio dell'elettricità a basso costo.

ADV
image_pdfimage_print

Il 17 ottobre World Nuclear News riporta l’ennesima posticipazione della messa in funzione del celebratissimo terzo reattore nucleare di Olkiluoto in Finlandia, rimandata a tra quattro anni, cioè nel 2012. Quando il cantiere fu aperto nel 2005, la data prevista era il 2009.
Come in una Fata Morgana, il cantiere macina miliardi e man mano che si procede il miraggio dell’elettricità a basso costo appare sempre all’orizzonte. World Nuclear News è una fonte al di sopra di ogni sospetto, essendo “sostenuto (…) dalla World Nuclear Association e dalla World Nuclear University”. Olkiluoto è il primo nuovo reattore in costruzione in Europa da decenni, seguito finora solo dal cantiere di Flamanville in Francia, pure controverso e in ritardo.

Dopo Cernobyl l’industria nucleare era in forte declino a causa della carenza di nuovi progetti. Risorse ingenti sono state investite per alimentare una campagna propagandistica a livello europeo, presentando ai cittadini il “rinascimento del nucleare” come un fatto assodato ovunque tranne che nel proprio paese.Unici esempi citati a ripetizione: “la Finlandia” e “la Francia”, cioè due reattori in paragone ai 150 in funzione in Europa occidentale, di cui molti si avvicinano alla fine della loro vita operativa. Olkiluoto III, se verrà completato, sarebbe il primo reattore EPR di terza generazione.

Un aspetto molto interessante è il contratto chiavi in mano a prezzo fisso che i costruttori, un consorzio franco-tedesco dei colossi dell’ingegneria nucleare Areva e Siemens, hanno offerto al committente, garantendo al contempo tempi di costruzione molto brevi. Questi ultimi sono un fattore di costo importante, poiché il capitale necessario alla costruzione rimane immobilizzato senza alcuna rendita fino a quando la centrale entra in funzione, e la storia dell’industria nucleare ha molti esempi di centrali non completate a causa di problemi di sicurezza, di finanziamento o dell’impossibilità di mantenere a lungo termine il consenso sociale e politico necessario.

A parte il mancato rispetto delle misure di sicurezza sul cantiere, i problemi maggiori si stanno avendo nella struttura di contenimento, quella che a Cernobyl cedette alla pressione interna, rilasciando radioattività su mezza Europa. Mentre Areva ha comunicato di essere riuscita a convincere TVO a prendersi carico della “parte principali” dei costi addizionali, il committente ribadisce che “contrariamente all’informazione presentata nei media, TVO ha un contratto a prezzo fisso e non stiamo discutendo con il fornitore un accordo per condividere le perdite di Areva”. Areva, azienda pubblica francese, aveva precedentemente annunciato di avere accantonato 258 milioni di euro per coprire i ritardi dovuti a Olkiluoto.

La parata inaugurale del “rinascimento nucleare” si sta rilevando un pozzo di miliardi. Il conflitto tra committente e costruttori sarà un ottimo affare per gli avvocati e sarebbe istruttivo per i cittadini europei se i media non lo ignorassero.
I ritardi saranno pagati da milioni di cittadini. Secondo il sito climatesceptics.org, il quotidiano economico finlandese Kauppalehti ha scritto che il ritardo a Olkiluoto costerà ai consumatori scandinavi 3 miliardi di euro, secondo una stima del consorzio di industrie pesanti che hanno contribuito a finanziare il cantiere della centrale finnica. Questo equivale a un raddoppio del budget originale, di circa 3,2 miliardi.
Anche i cittadini tedeschi e francesi avrebbero diritto a spiegazioni dettagliate sul finanziamento di Olkiluoto. Crediti a tassi e condizioni fuori mercato sono stati offerti tra l’altro da Bayern LB, la banca pubblica bavarese che è stata la prima a fare uso del fondo di salvataggio del governo federale, e da Paribas facendo uso di garanzie statali all’esportazione del governo francese, teoricamente riservate a progetti in paesi in via di sviluppo. Una parte del rischio economico dunque è scaricato sui contribuenti francesi e tedeschi.

L’opportunità che offre il business nucleare è proprio quella di scaricare costi e i rischi sulla collettività, oltre che sulle generazioni future. I rischi legati alla costruzione sono la parte minore: se Olkiluoto entrerà in funzione, lo farà come tutti i reattori nucleari del mondo senza una copertura assicurativa adeguata, che nessuno oggi sarebbe in grado di offrire. Un aspetto positivo del progetto di Olkiluoto è che lo stoccaggio definitivo delle scorie dovrebbe avvenire sul posto, grazie alle condizioni geologiche favorevoli. Anche se i clamorosi errori di pianificazione sul breve periodo fanno sorgere dei seri dubbi sulla credibilità di chi afferma di sapere come gestire scorie per i prossimi 10.000 anni.
Sarebbe auspicabile che chi propaga il teorema del nucleare a basso costo avesse rispetto della verità tale da non ignorare questi fatti.

Raffaele Piria, Solarpraxis (Berlino)

27 ottobre 2008

La foto del cantiere di Olkiluoto è del maggio 2007

Potrebbero interessarti
ADV
×