Sul nucleare decida il libero mercato

  • 14 Ottobre 2008

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Per il nuclearista Carlo Stagnaro, direttore Energia e Ambiente dell'Istituto Bruno Leoni, l'atomo si deve inserire nello scenario aperto dalle liberalizzazioni del settore energetico. Intervista pubblicata nell'ultimo numero de La Nuova Ecologia.

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Carlo Stagnaro, direttore Energia e Ambiente dell’Istituto Bruno Leoni, è un nuclearista per il quale l’atomo si deve inserire nello scenario aperto dalle liberalizzazioni. Cosa che in Italia non è scontata. Gli abbiamo posto alcune domande su energia atomica e libero mercato.

Qual è la situazione del nucleare nel panorama delle liberalizzazioni?
«Dal momento delle liberalizzazioni energetiche in Europa il nucleare è rimasto sostanzialmente stabile, con qualche incertezza di tipo economico in Gran Bretagna e un rafforzamento in Francia, anche se parlare di sistema liberalizzato in questa nazione è un eufemismo».

Quali sono oggi gli ostacoli per il nucleare?
«Non credo che ci siano ragioni particolari per rifiutare il nucleare, come la sicurezza, al netto di Chernobyl che fa storia a se. Penso che dal punto di vista delle strategie aziendali in un sistema liberalizzato laddove non ci siano problemi ambientali e di sicurezza, si debbano lasciare tutte le porte tecnologiche aperte: atomo compreso».

La politica oggi sembra guidare le scelte energetiche. Cosa ne pensa?
«Giudicare sulla convenienza degli investimenti non è compito della politica in un sistema liberalizzato. Il suo compito è quello di garantire un insieme di regole, chiare, stabili nel tempo e uguale per tutti. Dopo di che se in quest’ambito qualche investitore ritiene che il nucleare possa avere effetti positivi, come calmierare il prezzo dell’energia nel tempo deve avere la possibilità di agire».

Ma cosa succede se un’azienda fallisce durante l’esercizio di una o più centrali nucleari?
«Quando si parla di fallimenti delle imprese energetiche si pensa immediatamente alla Enron che però è un eccezione e non la regola. Penso che il mercato sia fatto in gran parte da operatori affidabili e è questa la base su cui bisogna ragionare».

Che rischi politico-finanziari ci sono in Italia per l’atomo?
«In Italia oggi i rischi sono due. Il primo è che si vada a istituire un Cip 6 del nucleare e lo sostiene un nuclearista convito come Alberto Clò, il secondo è rappresentato dall’aggiornamento di tutte le regole autorizzative e delle verifiche ambientali che in materia di nucleare devono essere riscritte da zero e questa operazione non deve avvenire in fretta e in maniera pasticciata. E se le nuove normative sono scritte male si creano le condizioni per un fallimento ancora prima di cominciare». Bisogna tenere conto, inoltre, che riaprire al nucleare significa anche avere nella Pubblica

Se fosse un ingegnere nucleare, investirebbe a livello professionale sull’Italia?
«No, non scommetterei sul nucleare in Italia perché una scelta del genere non può essere fatta da una maggioranza politica ed è ciò che sta accadendo. C’è il rischio, infatti, che dopo un cambio di Governo cambino le regole e quindi che si mettano a rischio gli investimenti. E poi diciamolo, i tempi che sono stati prospettati dall’Esecutivo per la realizzazione delle prime centrali non sono realistici neanche in Francia e in Finlandia. Sarebbe meglio non fare annunci mediatici e iniziare una discussione seria, basata sulla realtà».

Il problema delle scorie appare irrisolto anche dal punto di vista economico. Quali le soluzioni?
«Il problema delle scorie deve rientrare all’interno dei costi complessivi della produzione da nucleare e solo nella fase finale del ciclo, quello dello stoccaggio permanente, sarebbe utile un intervento dello Stato, visto che comunque di rifiuti radioattivi se ne producono a prescindere dalla produzione energetica dall’atomo».

 

Intervista integrale di Sergio Ferraris, pubblicata sul numero di Ottobre de La Nuova Ecologia, insieme all’intervista di Alex Sorokin, per un confronto di due differenti opinioni sul tema del ritorno dell’atomo in Italia.

  

 

 

14 ottobre 2008

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