Capitali e scommesse per l’energia pulita

  • 6 Ottobre 2008

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Gli investimenti nell'innovazione tecnologica nelle rinnovabili e nell'efficienza energetica non sono mai andati così bene. Nonostante la crisi finanziaria i green venture capitals registrano una crescita record, specialmente negli Usa.

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L’orso, l’animale che nel gergo di Wall Street significa sfiducia e paura di investire, e il toro, che al contrario sta per un mercato in espansione che attrae soldi e ispira ottimismo: l’economia verde resterà graffiata dagli artigli dell’orso o sarà, invece, proprio un toro verde a trascinare i mercati fuori dalla crisi? Se alcuni, tra cui Forbes, fanno notare che anche il settore delle energie rinnovabili subirà le conseguenze negative della stretta del credito e della crisi delle banche, un segnale positivo per chi invece crede nel “toro verde” viene invece dagli ultimi dati sui green venture capital, i fondi di investimento specializzati nel finanziare start up basate su innovazioni tecnologiche nel campo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Mai come in questo terzo trimestre del 2008,  infatti, si erano scommessi tanti soldi sulle tecnologie pulite del futuro. Negli ultimi tre mesi i fondi di green venture capital, si legge in un report pubblicato dall’agenzia del settore Cleantech Group, hanno raccolto ben 2,6 miliardi di dollari distribuiti su 158 società, superando ulteriormente il record di 2,2 miliardi, raggiunto nel trimestre precedente. Un’altra agenzia specializzata, Greentech Media, parla di cifre ancora più alte: 2,8 milardi di dollari per questo ultimo trimestre e un totale di investimenti nel 2008 di 5,9 milardi di dollari. Già oggi, quindi il denaro investito nei green venture capitals ha superato quello di tutto il 2007.
I “soldi intelligenti” allora sembrano puntare su un futuro verde. Sempre più capitali, ad esempio, arrivano a finanziare le aziende che stanno sviluppando la produzione di biocarburanti dalle alghe, 95 milioni di dollari nel terzo trimestre del 2008, da aggiungersi agli 84 di quello precedente. Molti soldi vengono investiti nelle innovazioni sulle infrastrutture elettriche, la cosidetta “smart grid”, la rete intelligente, che sarà fondamentale per un futuro caratterizzato da rinnovabili e auto elettriche: sono stati raccolti in questi ultimi 3 mesi oltre 200 milioni di dollari di investimenti venture capital. La parte del leone, infine, la fa il solare fotovoltaico: i fondi di investimento verdi nel passato trimestre del 2008 hanno messo sul piatto 620 milioni di dollari per  start-up basate su innovazioni dei film sottili.

Gran parte degli investimenti proveniente dai fondi di green venture capital, il 67%, è su aziende Usa, dove il settore dell’innovazione verde, con capitale nella famosa Silicon Valley, è vivace e spera nella vittoria di Obama e nel suo fondo da 150 miliardi di dollari per rinnovabili ed efficienza energetica.

Ma anche società europee (28%) e di Cina e India (4%) raccolgono la fiducia di questi fondi di investimento, che ripartiscono i capitali di chi vi aderisce in finanziamenti alle migliorie tecnologiche che reputano economicamente più promettenti.
Insomma, un buffo destino: l’investimento nell’immobiliare, da sempre visto come sinonimo di sicurezza, ora è associato ai famigerati mutui sub-prime, mentre scommettere sull’invenzione non ancora commercializzata pare essere una scelta che sempre più investitori reputano saggia e lungimirante.

GM

6 ottobre 2008

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