L’Europa contro le emissioni di metano

  • 5 Marzo 2008

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A Washington l'adesione ufficiale della Commissione Europea a M2M, partnership internazionale per la riduzione delle emissioni di metano, il recupero e il riuso del gas che è tra quelli che più contribuiscono all'effetto serra.

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Anche la Commissione Europea ha aderito ufficialmente alla partnership Metan to markets (M2M): il Commissario all’energia Andreas Piebalgs ha firmato ieri a Washington DC l’atto ufficiale.
M2M è una partenership tra stati nazionali – ma anche soggetti privati e ong – per ridurre le emissioni di metano, che attualmente sta portando avanti molti progetti in tutto il mondo per il recupero e il riuso del gas come forma di energia. A Methane to Markets è un’iniziativa lanciata nel 2004 in un summit interministeriale tra 14 nazioni a Washington, attualmente hanno aderito 20 paesi, tra quelli europei l’Italia, la Germania, la Polonia e il Regno Unito.

“La partnership Methane to Markets è un’ importante iniziativa per ridurre le emissioni di metano e dunque per combattere il riscaldamento globale. Contribuirà direttamente all’obiettivo della Commissione di limitare a 2 gradi centigradi il riscaldamento del pianeta” ha dichiarato il Commissario Piebalgs. Anche se meno presente della CO2 in atmosfera, il metano ha un potenziale di riscaldamento globale (global warming potential – GWP) di 23 superiore di quest’ultima ed è responsabile per il 20% dell’innalzamento delle temperature dovuto all’effetto serra.

Negli ultimi due secoli, si legge sul sito della partnership ‘M2M’, “le concentrazioni di metano nell’atmosfera sono più che raddoppiate, in gran parte a causa dell’attività umana”. Oggi il metano persa per il 16% di tutte le emissioni di gas serra a livello globale, con circa il 60% delle emissioni di metano che deriva da sorgenti antropogeniche (cioè legate all’attività umana)”.
Il resto, invece, deriva da fonti naturali, principalmente dal suolo delle aree paludose, dagli idrati di gas, dalla degradazione del permafrost e anche dalla digestione delle termiti, oltre che da quella di ovini e bovini.
Circa il 25% del totale delle emissioni di metano e il 43% di quelle di origine antropogenica vengono da quattro sorgenti comprese nell’iniziativa ‘M2M'”.
L’agricoltura, innanzitutto, soprattutto per quel che riguarda la gestione degli scarti degli allevamenti, che pesa per il 2% delle emissioni totali di metano e per il 4% di quelle di origine antropogenica. L’estrazione del carbone, che “conta per il 4% delle emissioni totali e per l’8% di quelle antropogeniche. Le discariche, poi, che contano per l’8% delle emissioni totali e per il 13% di quelle antropogeniche. Infine, il settore del gas naturale e del petrolio, in testa alla classifica, con l’11% delle emissioni totali e il 16% di quelle antropogeniche”.

I progetti già avviati dalla parnership in molte parti del mondo consistono il più delle volte nella cattura e nel successivo stoccaggio, trasporto e riuso del metano emesso nell’ambito di attività estrattive o agricole.

GM

5 marzo 2008

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