Le emissioni sono diminuite fortemente nei nuovi Stati membri nel corso degli anni ’90, poi dal 2000 la tendenza è stata praticamente identica a quella dell’Europa a 15*. Tra il 1990 e il 2005 le emissioni di gas serra sono diminuite in tutti i settori tranne che in quello dei trasporti dove invece la crescita resta significativa.
Nell’UE a 15 il totale delle emissioni di gas serra, sempre escludendo quelle legate all’uso della terra, sono diminuite dello 0,8% tra il 2004 e il 2005 e dell’1,5% tra 1990 e 2005.
Nei 12 nuovi Stati membri, le emissioni totali di gas serra sono scese dello 0,3% tra il 2004 e il 2005 e del 27,8% tra il 1990 e il 2005.
Secondo la Eea, le proiezioni per il 2010 fanno ritenere che le nazioni dell’Unione a 15 raggiungeranno gli obiettivi di Kyoto se verranno attivate pienamente e velocemente le misure esistenti e quelle addizionali richieste e se utilizzeranno i cosiddetti “pozzi del carbonio’ (come le foreste) e i maccanismi flessibili previsti dal Protocollo (Clean development mechanism e Joint implementation).
Se tutte le riduzioni previste saranno raggiunte, l’Ue a 15 potrebbe raggiungere in media un livello di emissioni inferiore dell’11,4% a quello dell’anno-base (1990), superando il proprio obiettivo dell’8% di 3,4 punti percentuali. Ovviamente all’interno dell’Unione ci sono situazione più complesse come quella del nostro paese, che attualmente è lontanissima dal suo target di circa il 18%.
22 Febbraio 2008
• Stati membri dell’UE a 15: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia.
• Nuovi Stati membri: Bulgaria Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria.