In discesa il solare tedesco

  • 22 Dicembre 2007

Secondo l'Estif, il solare termico nel 2007 declina del 33% rispetto al 2006,  ma è pur sempre un mercato da 1 milone di m2 annuali. In crescita le installazioni di Spagna Francia e Italia.

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Il mercato europeo del solare termico nel 2007, dopo 4 anni di crescita a doppia cifra, ha registrato una diminuzione delle vendite. Il motivo sta nel crollo del principale mercato europeo, quello tedesco, di circa il 33% rispetto al 2006. Altri paesi, invece, continuano ad avere una crescita molto dinamica; è il caso della Francia, dell’Italia e della Spagna. Stabili i mercati di Austria e Grecia.

Le stime dell’ESTIF (European Solar Thermal Industry Association) ritengono che quest’anno le nuove installazioni saranno pari a circa 1.900.000 MWt (cioè con una superficie di collettori di 2.700.000 m2), una cifra che corrisponde a un decremento delle vendite del 10% rispetto all’anno precedente. Va sottolineato che il mercato dal 2002 al 2006 è triplicato e solo nel 2006 era cresciuto addirittura del 47% (vedi documento allegato).

Andando più nello specifico, dalle stime ESTIF si nota come la potenza installata dalla Germania sia passata da 1.050 MWt a 700 MWt (cioè circa un milione di metri quadrati di collettori), che nel panorama europeo resta comunque una cifra di tutto rispetto.
Se guardiamo agli altri 5 paesi leader del mercato, Austria, Grecia, Spagna, Francia e Italia, vediamo come la nuova capacità sia stimata per quest’anno in 887 MWt (circa 1.260.000 m2), con una crescita del 14%. Tutti sono al di sopra dei 150 MWt/anno (210.000 m2).
Gli altri paesi dell’UE, con l’aggiunta della Svizzera, hanno registrato in totale una potenza installata di 309 MWt (+14%).

I motivi che hanno portato ad un decremento delle installazioni annuali in Germania non sono tutte legate strettamente al mercato del solare termico.
Ad esempio, va considerato che il numero delle nuove costruzioni è decisamente diminuito nel 2007 a causa della conclusione dei programmi di sostegno del governo federale all’edificazione di abitazioni private, così come sta scemando il boom dell’edilizia post-riunificazione delle due Germanie.
C’è da considerare anche un sostanziale declino delle vendite di nuovi sistemi di riscaldamento (caldaie a condensazione e caldaie a pellet) alle quali i sistemi solari sono spesso accoppiati. Cresce solo il comparto delle pompe di calore, che non però trova molte connessioni con il solare.
Anche gli stessi fondi dedicati all’incentivazione del solare termico, dopo il boom del 2006, si sono in parte esauriti e concessi in minor misura nel 2007. Inoltre, l’Iva in Germania è aumentata dal 1° gennaio dal 16 al 19%, e ciò ha portato molti consumatori tedeschi ad anticipare gli acquisti l’anno precedente.

L’ESTIF tuttavia valuta che le prospettive nel 2008 in Germania siano molte positive e si attende dunque una significativa crescita del mercato anche per un nuovo incremento degli incentivi finanziari al solare termico e, al tempo stesso, un prevedibile aumento dei prezzi di petrolio e gas, che indurrà a soluzioni alternative per il riscaldamento.
Lo stesso vale per il resto d’Europa, dove, oltre agli auspicati effetti della prossima proposta di Direttiva europea sulle rinnovabili, dovrebbe avere piena efficacia l’obbligatorietà del solare termico che alcune legislazioni, come quella spagnola e italiana, prevedono per i nuovi edifici.

LB

22 dicembre 2007

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