Sole in crescita

  • 5 Settembre 2007

Presentato alla 22a Conferenza europea sul fotovoltaico il nuovo rapporto "Solar Generation" curato da Greenpeace ed Epia. Il fotovoltaico decuplicherà gli investimenti entro il 2030 e potrebbe coprire fino al 9,4% della domanda elettrica mondiale

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“L’industria fotovoltaica ha le potenzialità per raggiungere, a livello mondiale, i 318 miliardi di euro di fatturato annuo al 2030. Entro questa data il comparto garantirà 6,5 milioni di posti di lavoro e potrà soddisfare fino al 9,4% del fabbisogno di elettricità nel mondo”.
Queste sono le dichiarazioni di Greenpeace e di Winfried Hoffmann di Epia, l’Associazione dell’industria fotovoltaica europea, basate su “Solar Generation 2007”, il rapporto che è stato presentato nel corso della 22a Conferenza europea sull’energia fotovoltaica che si sta svolgendo alla Fiera di Milano (Rho).
Mentre attualmente l’industria fotovoltaica ha un giro d’affari annuali di poco superiore ai 9 miliardi di dollari, le previsioni sono che “l’industria fotovoltaica investirà globalmente 14 miliardi entro il 2010”, ha dichiarato Hoffmann, aggiungendo che “la fabbricazione in serie e su grande scala ci permetterà di ridurre i prezzi e, in alcune regioni, potremmo essere competitivi con i prezzi finali dell’elettricità sostenuti dai consumatori”.

Il documento si basa su due differenti ipotesi di crescita dei consumi di elettricità: la versione di riferimento basata sui dati e le proiezioni della IEA (World Energy Outlook 2006) e la versione alternativa che si basa sul rapporto “Energy Revolution” di Greenpeace ed EREC che ritiene che vengano attivate forti misure per l’efficienza energetica. Ovviamente in questa seconda ipotesi il contributo del fotovoltaico sarebbe molto più elevato.
Sono tre gli scenari per il mercato FV presentati al 2030 (con una estensione al 2040) che il rapporto Solar Generation considera e che dipendono soprattutto, se non esclusivamente, dall’eventuale sostegno futuro delle politiche energetiche nazionali e internazionali.
Nell’ipotesi dello scenario più dinamico (Advanced Scenario), il tasso annuale di crescita varia dal 40 al 15%, ma anche negli altri due scenari il ruolo della tecnologia nel rispondere ai fabbisogni di elettricità mondiale è significativo. Nell’Advanced Scenario il fotovoltaico potrebbe soddisfare, al 2030, il 6,4% della domanda di elettricità globale (versione IEA) o il 9,4% (versione Greenpeace EREC). Questi dati traslati al 2040 diventerebbero rispettivamente il 20% e il 28%.

Al 2030 la potenza totale mondiale installata dovrebbe poter raggiungere 1.272 GWp per una produzione di 1.800 TWh. Se pensiamo che nel 2006 la potenza installata era stata di 1.467 MW, nell’anno 2030 essa viene stimata in 179.000 MW (179 GW). Oltre 3,6 miliardi di persone utilizzeranno l’elettricità solare e di queste quasi 2,9 miliardi saranno nei paesi via di sviluppo che utilizzeranno il 27% circa della potenza installata totale, la gran parte relativa a impianti isolati (off grid).
Questo forte sviluppo avrà come effetto la drastica riduzione dei costi, che oscilleranno, in base all’area geografica, tra i 7 e i 13 centesimi di euro per kWh prodotto. Al contempo si prevede un incremento dei costi dell’energia convenzionale.
Con il fotovoltaico “possiamo evitare miliardi di tonnellate di CO2 (6,6 milioni di tonnellate di CO2 cumulative al 2030, ndr) e creare milioni di posti di lavoro – spiega Sven Teske esperto di fonti rinnovabili per Greenpeace – e a questo si aggiunge il beneficio di portare elettricità a miliardi di persone che attualmente non sono raggiunte da una rete elettrica”.

Dal 1998, il mercato del fotovoltaico si sta sviluppando a un tasso medio del 35% annuo e nel 2006 la potenza totale installata ha raggiunto il picco di 6.500 MW (erano appena 1.200 nel 2000). Greenpeace ed Epia chiedono che i governi di tutto il mondo predispongano programmi di sostegno ad-hoc, come gli incentivi ‘in conto energia’, che remunerano il chilowattora di elettricità prodotto con un prezzo fisso.
Questa è la quarta versione di Solar Generation (la prima fu pubblicata nel 2001) e sempre i risultati stimati sono stati superati dai dati ufficiali di mercato. Un po’ quello che è accaduto in questi anni nelle analisi previsionali realizzata per il comparto eolico mondiale.

LB

5 settembre 2007

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