Cambiamenti climatici: istruzioni per l’uso

  • 12 Luglio 2007

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Una nota di Mariagrazia Midulla del WWF Italia sul Green Paper dedicato all'adattamento al cambiamento del clima e alle strategie dell'UE e sulla conferenza di Bruxelles dello scorso 3 luglio su queste tematiche

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Il 29 giugno la Commissione Europea ha pubblicato il Green Paper sull’Adattamento che disegna il modo in cui la UE dovrebbe integrare le strategie sull’adattamento al cambiamento del clima nella politica domestica ed estera (vedi comunicato e green paper nell’articolo di Qualenergia.it “L’Europa e il clima che cambia“.
La pubblicazione è stata ritardata più volte dal 2006, probabilmente uno dei nodi è stata la richiesta o meno di finanziamenti europei per le strategie di adattamento; inoltre, mentre si enfatizza l’impatto del cambiamento del clima, il documento appare indebolito nella sua ricaduta politica. La richiesta di finanziamenti europei per l’adattamento non compare nel documento finale, come non compare un esplicito riferimento al fatto che l’adattamento deve diventare un obiettivo prioritario per la politica agricola comunitaria. L’impatto sulla società del cambiamento climatico attraverso i suoi effetti sugli ecosistemi è definito “significativo” invece che prioritario.
Il documento è stato invece rafforzato nella parte relativa ai potenziali impatti sugli ecosistemi, le aeree regionali e i settori economici. Ed evidenzia in dettaglio il ruolo che le autorità pubbliche possono giocare a livello nazionale, regionale e locale.

Il documento propone quattro tipi di azioni a livello europeo: sviluppo di strategie di adattamento e integrazione delle stesse nelle politiche europee; integrazione delle politiche di adattamento nella cooperazione con paesi terzi; dare priorità alla ricerca; creare un gruppo consultivo europeo per coordinare l’azione, specialmente quella a lungo termine.
Il documento è sottoposto a una consultazione che terminerà nel novembre prossimo. Successivamente si annuncia una comunicazione della Commissione e/o un Libro Bianco, il che farebbe pensare a strumenti ben più operativi (una direttiva quadro?).
Per l’inizio del 2008 si annuncia anche un Action Plan su come la politica industriale può contribuire all’adattamento.
La Conferenza su “Adapting to Climate Change – Launching a public debate on options for EU Action” (3 Luglio 2007 – Sala Alcide de Gasperi Room Charlemagne Building – Brussels) ha lanciato dunque la consultazione con gli stakeholders sul Green Paper. In autunno sono programmati altri quattro workshop (di due giorni ciascuno) a Helsinki, Londra, Lisbona e Budapest. I risultati della consultazione pubblica verranno annunciati nel 2008.

Per ulteriori informazioni:

Da rilevare innanzitutto alcuni aspetti sulla partecipazione alla conferenza: la sala (contenente circa 500 persone) era piena e c’erano delegazioni provenienti da tutta Europa (anche di qualche organizzazione di paesi africani). Presenti anche molti delegati regionali e di industrie (anche elettriche).
La presenza italiana era limitata, oltre alla sottoscritta e Toniutti del WWF, a una funzionaria della rappresentanza a Bruxelles, una funzionaria della Direzione PSA del Ministero dell’Ambiente, l’IVG di Bologna (vedi lista partecipanti). Quasi assenti i rappresentanti regionali e locali (esclusa una stager della Provincia di Trento e tra gli iscritti anche due funzionari della regione Toscana); presente anche la Fondazione ENI Mattei.

Ottima l’organizzazione della conferenza: discorsi iniziali di rappresentanti istituzionali e scienziati (davvero eccellente la presentazione del Prof. Jean-Pascal van Ypersele, vicepresidente del gruppo II dell’IPCC, dedicato a impatti ed adattamento); poi 4 sessioni con uno speaker di 15 minuti, tre interventi esterni di 5 minuti e domande e interventi del pubblico per 20 minuti. Credo che sarebbe un ottimo modo per “aprire” agli stakeholders anche la Conferenza Italiana.

Come detto, le 4 sessioni erano su: 1) Knowledge, information, innovation and research; 2) Natural resources and planning processes; 3) Public Infrastructure, Community funding programmes and the role of Insurance; 4) EU external action and Community cooperation.

Tra i discorsi iniziali, il Prof. Rosa, Ministro all’Ambiente Portoghese (presidente di turno UE), dopo aver ribadito che i cambiamenti climatici e l’acqua sono priorità per la presidenza portoghese, e aver ricordato la recente siccità nel suo paese e l’importanza del pre-adattamento, ha chiarito che la UE vuole assumere la leadership sull’adattamento. Ha anche sottolineato che adattamento e mitigazione devono essere complementari.

Qui di seguito si mettono in rilievo, in forma spot, alcune affermazioni interessanti come spunti o come intenzione politica (si segnala l’autore solo quando si tratta di una sollecitazione di un rappresentante della società civile).

  • Importanza dei co-benefici (benefici di una politica su un’altra, per esempio della politica sul clima sulla salute, ecc.) quale leva per i cittadini.
  • Nei modelli sugli impatti futuri, specie a livello locale, ci sono ovviamente incertezze, ma che occorre applicare il principio precauzionale nella fase di pianificazione, cominciando dagli impatti già conosciuti. Occorre costruire sulle regioni nelle quali gli studi scientifici sono più robusti. Occorre anche mettere in rilievo (e acquisire maggiori dati) sui benefici dell’adattamento (costi e conseguenze evitati) a fronte dei costi socioeconomici affrontati per metterlo in atto.
  • 3 R come chiave per l’adattamento, Resilience, Re-design, Responsiveness. Esigenza di un maggiore scambio di informazioni tra istituti scientifici e di ricerca, e tra questi e i decisori politici, europei e nazionali.
  • La PAC dovrebbe rendere più facile l’adattamento in agricoltura. I pagamenti diretti alla produzione inducono colture molto water intensive. Occorre favorire tecnologie adatte a livello di fattorie. Il settore non può affrontare tutti i costi sulle proprie spalle. La formazione è “desperately important.”. Preferire le soluzioni alle regole. Importanza della Rural development.
  • Daniel Villessot (EUROACQUE) – La Water Framework Directive (WFD) non affronta direttamente i cambiamenti climatici. Accanto al principio che il consumatore deve pagare, va affermato il principio “chi inquina paga”. Si deve perseguire l’efficienza del sistema di distribuzione dell’acqua e del trattamento dell’acqua di risulta.
  • Arjan Berkhuysen, (WWF Olanda, Head of Freshwater) – Nel Green Paper la questione degli ecosistemi non è completa. I processi naturali giocano un ruolo essenziale: i servizi degli ecosistemi devono diventare una parte chiave della gestione del suolo. Occorre chiedere all’adattamento di aumentare la resilienza dei sistemi naturali, e non il contrario.
  • La politica di coesione e i fondi strutturali sono uno strumento flessibile per combattere i cambiamenti climatici e per l’adattamento. Il cambiamento climatico è in tutti gli obiettivi della Cohesion Policy. Il Cohesion Fund menziona l’efficienza energetica, le rinnovabili e la low economy. Vanno emanate Community Strategic Guidelines. In futuro la Cohesion Policy affronterà il cambiamento climatico e l’adattamento.
  • Ernst Rauch, Munich Re – Le assicurazioni stanno già sviluppando nuovi prodotti innovativi per le Catastrofi Naturali, e risk transfer mechanisms. Suggerisce risk transfer partnership (tra privati e industrie) per condividere il rischio. Le partnerships pubblico-privati sono la soluzione.
  • Hannu Penttila, Executive Director, Helsinki Metropolitan Area Council Regional and local authorities (European Municipalities and regions) – Molti costi degli eventi estremi (inondazioni, ondate di calore) ricadono sui Comuni dell’UE. Occorre una mappa della vulnerabilità dei Comuni. Ancora non ci sono sufficienti strumenti assicurativi. Il futuro Green paper sulla mobilità urbana sarà uno strumento utile per affrontare il problema dell’impatto dei cambiamenti climatici. Occorre capire come le autorità regionali e locali possono collaborare con quelle nazionali ed europee sulle strategie di adattamento.
  • Gino Van Begin, Regional Director for Europe, ICLEI, Citizens in Europe – Saluta come positivo il Green paper e sollecita la UE a dialogare con le autorità regionali e locali in termini di target e azioni concrete. La UE deve emanare raccomandazioni per i cittadini. E per le azioni a livello locale. Andrebbe supportata una Valutazione delle Vulnerabilità di ciascun comune e gli investimenti necessari ad affrontarle.
  • Annuncio di un Fondo Speciale per l’Adattamento dei Paesi Meno Sviluppati.

Nota a cura di Mariagrazia Midulla (WWF Italia)

12 luglio 2007

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