Come certificare l’edificio

  • 24 Aprile 2007

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Il Convegno SACERT a Greenbuilding ha fatto il punto sulle metodologie locali per la certificazione energetica in edilizia e l'avanzamento delle linee guida nazionali. Un confronto con tutti gli attori.

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Gremita la sala di “Solarexpo&Greenbuilding” (Fiera di Verona) (oltre 400 persone) per il convegno nazionale di SACERT dal titolo “La certificazione energetica degli edifici: gli sviluppi delle metodologie, le esperienze sul territorio, l’avanzamento delle linee guida nazionali” che ha visto nel panel dei relatori personaggi illustri del mondo scientifico, tecnico, culturale, economico e costruttivo.
Ha aperto i lavori il Prof. Giuliano Dall’O’ del Dipartimento BEST del Politecnico di Milano e Direttore Generale di SACERT che ha anticipato i due temi caldi del convegno. La prima parte è stata dedicata a fare il punto della situazione sulle procedure di calcolo sviluppate in Italia, per capire quale possa essere il reciproco contributo scientifico alla metodologia unificata (elaborata dal CTI) per un’applicazione a livello nazionale. Nella seconda parte, invece, si è cercato di capire quale possa essere l’influenza della certificazione energetica sul valore aggiunto degli edifici nel mercato immobiliare.

L’Arch. Luca Lionetti dell’Agenzia Casaclima (le cui attività si orientano alla formazione, alla certificazione e alla consulenza energetica) ha illustrato nei minimi dettagli sia la procedura di calcolo che quella di certificazione, facendo emergere l’importante salto culturale che ha portato la Provincia di Bolzano a emanare un nuovo decreto il 12 marzo 2007 (attivo dall’11 maggio) che imporrà ai costruttori di edifici nuovi almeno la classe B (< 50 kWh/m2anno). "Inoltre – ha detto Lionetti - sono previste detrazioni sugli oneri di urbanizzazione per le Casaclima A e l'obbligatorietà dell'installazione di pannelli solari termici o fotovoltaici su edifici di classe A e B." Presentato anche il nuovo software (ver. 2.11 scaricabile gratuitamente dal sito dell'Agenzia) che tiene conto, oltre che del fabbisogno energetico dell'involucro, anche dell'impianto e del contributo delle fonti rinnovabili. Il Prof. Gianni Silvestrini, consulente del Ministro Bersani, Direttore scientifico del Kyoto Club e Presidente di Ecolabel, ha illustrato i principi generali che sono stati alla base delle scelte effettuate negli ultimi mesi a livello legislativo, sottolineando l’importanza di norme cogenti con un’applicazione graduale fino al 2010. “La certificazione è un strumento strategico per una spinta importante alla trasformazione del mercato – ha detto Silvestrini – che obbligherà gli operatori del settore edilizio a essere più attenti sul nuovo, ma, soprattutto, sugli interventi di riqualificazione”. Vista la preoccupazione del Ministero per l’attuale frammentazione applicativa della procedura di calcolo e della classificazione, Silvestrini assicura che il CTI, quale ente formatore federato UNI, svilupperà nei prossimi mesi la procedura di calcolo unificata che diventando norma, potrà essere preso come riferimento tecnico univoco, condivisibile anche a livello regionale. Ha concluso il suo intervento rimarcando l’importanza della formazione di qualità per i tecnici certificatori che dovranno affrontare in modo serio e competente questa nuova sfida professionale. Vi è, poi, la possibilità che la certificazione energetica venga affiancata, in modo volontario, da quella ambientale e, per questo, si sta predisponendo un tavolo tecnico di lavoro per la possibile realizzazione di un Ecolabel a livello europeo. Il Prof. Paolo Baggio del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Trento, ha presentato nel dettaglio la procedura di calcolo adottata dalla Provincia Autonoma, che già dal 1999 si era dotata di un regolamento per la concessione di finanziamenti relativi agli edifici a basso consumo e a basso impatto ambientale che prevedeva sia dei requisiti minimi per le caratteristiche di singoli elementi, che dei limiti al consumo di energia. “Questo ha permesso di effettuare numerose verifiche “sul campo” relativamente all’impatto dei requisiti minimi prescritti – ha detto Baggio – “La nuova Delibera 2167 del 20/10/06 prevede l’avvio della procedura di certificazione energetica degli edifici nuovi ed esistenti, inizialmente su base volontaria e sperimentale; e la fissazione di requisiti minimi relativi alle prestazioni invernali ed estive per gli edifici di nuova costruzione”. Classi diverse da quelle di Bolzano con valori minimi di riferimento sul fabbisogno energetico per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria, pari a 60 kWh/m2anno per gli edifici nuovi e 180 kWh/m2anno per gli edifici esistenti. Il Prof. Piercarlo Romagnoni del Dipartimento di Costruzione dell’Architettura dello IUAV di Venezia, ha illustrato il Progetto Ecodomus della Provincia di Vicenza, la cui impostazione prevede che il rilascio del certificato energetico sia effettuato da parte di Vi.energia, sulla base delle informazioni desunte dalle relazioni di calcolo predisposte dal progettista e sia subordinato ad almeno tre fasi di verifica da parte di tecnici del medesimo soggetto e/o direttamente dai membri della commissione tecnica di coordinamento. “Secondo la procedura standard attualmente già operativa, la relazione di calcolo viene predisposta a cura del committente o di un tecnico da questi incaricato, tramite l’inserimento dei dati progettuali in un apposito foglio elettronico, che consente di visualizzare anche i principali esiti di calcolo, fornendo chiare indicazioni al progettista sugli effetti delle proprie scelte” ha precisato Romagnoni. L’Arch. Anna Martino del Comitato Termotecnico Italiano, ha descritto la funzione del CTI rispetto agli enti di normazione nazionali (UNI) e internazionali (CEN e ISO) e i compiti dei diversi sottocomitati che sono stati chiamati in causa per la definizione della procedura di calcolo unificata ai fini della certificazione energetica (SC1 Trasmissione del calore, SC5 Condizionamento dell’aria e refrigerazione e SC6 Riscaldamento e ventilazione). “Già nel 2003 il CTI aveva pubblicato la raccomandazione R3/03 sulle prestazioni energetiche degli edifici, climatizzazione invernale e preparazione acqua calda per usi igienico-sanitari, già revisionata e in inchiesta pubblica – ha detto Martino – oggi un gruppo di lavoro sta predisponendo un progetto di norma per la certificazione”. Tale norma è sviluppata in quattro parti: fabbisogno di energia termica utile per la climatizzazione invernale ed estiva; energia primaria e rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda per usi igienico-sanitari; energia primaria e rendimenti per la climatizzazione estiva; e altri sistemi di produzione come le energie rinnovabili. È previsto per il 16 maggio la definizione ufficiale del documento per quanto riguarda la prima parte della norma. Il Prof. Giuliano Dall’O’ ha illustrato il sistema di accreditamento volontario sviluppato da SACERT per stimolare il mercato e mettere a sistema tutti gli operatori che condividono l’obiettivo dell’efficienza energetica. “Anche i produttori, direttamente o per mezzo delle associazioni che li rappresentano, avranno la possibilità di diventare protagonisti di un processo condiviso. L’efficienza energetica è un obiettivo che si deve raggiungere integrando diverse strategie” ha affermato Dall’O’. SACERT non certifica gli edifici direttamente, se non in una fase transitoria per testare le procedure, ma: fornisce il supporto tecnico per elaborare procedure di calcolo secondo gli schemi di certificazione che saranno adottati a livello centrale o regionale; promuove la formazione degli esperti certificatori in coerenza con le procedure locali e in completa sinergia con le strutture pubbliche; garantisce un elevato livello di qualità nell’applicazione delle procedure di certificazione; forma i Tecnici Comunali che intendono svolgere il ruolo di Ispettori; fornisce ai Comuni un supporto tecnico per gestire gli elenchi dei certificatori accreditati e il catasto degli edifici certificati mantenendo i necessari collegamenti con Province e Regioni. SACERT nasce come una iniziativa nella quale il ruolo pubblico e il mondo degli operatori, che pure portano i loro interessi, si confrontano con un obiettivo comune: condividere scelte che, nel rispetto dei diversi ruoli, contribuiscano in modo efficiente e concreto a cambiare il processo edilizio rendendolo sempre più compatibile con le emergenze del mercato. La Tavola Rotonda ha avuto come tema “La certificazione energetica degli edifici: gli effetti sul mercato immobiliare” ed è stato un momento di confronto culturale affidato ai maggiori protagonisti del settore immobiliare: consumatori, amministratori, costruttori, economisti e proprietari.
Walter Rigobon di Adiconsum ha espresso la volontà di vedere attuati dei decreti chiari e di facile applicazione, frutto anche di modelli di concertazione tra gli operatori del settore nell’interesse dei consumatori, che dovranno necessariamente essere informati per poter scegliere il prodotto edilizio migliore dal punto di vista energetico.
Donatello Baione di ANACI ha favorevolmente accolto la certificazione energetica come strumento a disposizione degli amministratori condominiali per valorizzare gli interventi di riqualificazione sugli immobili, soprattutto quelli esistenti (circa 2.500.000 di unità abitative e non), visto che circa il 73% delle spese condominiali sono imputabili al riscaldamento.
Piero Torretta di ANCE che condivide l’approccio limitativo applicato in modo graduale e perfettamente realizzabile, ma che chiede un percorso di condivisione delle scelte politiche con il mondo del mercato edilizio; considerando anche che i costruttori dovranno intervenire soprattutto sul patrimonio edilizio esistente (circa il 98% del totale) dove i sovraccosti si aggirano intorno al 10%, per questo è necessario concepire una trasformazione sia nel modo di progettare che nel modo di costruire, dove la certificazione non diventa un’onere, ma un’opportunità.
Armando Borghi di SDA Bocconi ha rimarcato il fatto che l’85% delle transazioni riguardano il settore residenziale e il restante 15% i settori commerciali e industriali; in questo contesto la certificazione riuscirà ad aumentare il valore degli immobili di nuova costruzione, ma deprezzerà quelli esistenti di qualità energetica inferiore.
Infine, Alberto Sassi di UPPI ha confermato il futuro e lento deprezzamento degli edifici esistenti se non riqualificati, auspicando che il trend positivo, spostato verso le classi “alte” della vendita degli elettrodomestici, si ripeta anche per gli edifici residenziali.

Annalisa Galante

Per informazioni – S.A.CERT.® – tel. 02 7740 3543 – [email protected]www.sacert.eu

21 aprile 2007

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