CDM da corsa

  • 1 Febbraio 2007

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Il punto sui CDM. Il settore appare ormai maturo e la quantità dei progetti sta crescendo

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Quale è il legame tra una piccola azienda Italiana e un impianto di riduzione delle emissioni che si trova dalla parte opposta del Mondo? Oppure tra le scelte in campo ambientale della Commissione Europea ed il livello di gas serra in Giappone?
In questo mondo sempre più globalizzato, anche il trading della CO2 (carbon markets) è entrato da qualche anno di prepotenza nei mercati europei, aprendo i nostri orizzonti verso nuovi mercati e possibilità.
Prendiamo per esempio uno dei tre meccanismi introdotti dal Protocollo di Kyoto: il Clean Development Mechanism (CDM). Grazie a questo meccanismo un’azienda di un paese industrializzato, può costruire un impianto “environmental friendly” in un paese non industrializzato o in via di transizione, allo scopo di ridurre le emissioni di gas serra e creare sviluppo
sostenibile. Tali riduzioni danno diritto a dei crediti, i CERs (Certified Emission Reduction; CERs), che possono essere poi scambiati, alla stregua di una qualsiasi altra commodity, su un mercato reale, fatto di domanda e offerta, di variazioni di prezzi e di azioni speculative di brokers.
Asja.biz, è una delle prime aziende italiane ad aver creduto in questa opportunità. La possibilità di coniugare lo sviluppo imprenditoriale e la salvaguardia ambientale, ha spinto Asja.biz a delocalizzare il core business anche in paesi quali l’Argentina e la Cina, dove ha esportato know how e tecnologie nell’ambito della captazione del biogas. Ad oggi l’azienda ha in attivo due CDM registrati in Argentina ed altri sei in fase di verifica in Cina.
Come mostrano gli ultimi dati, il meccanismo del CDM sta prendendo sempre più piede, sono infatti quasi 500 i progetti che hanno ottenuto la registrazione presso l’UNFCCC. Basti pensare che solo due mesi fa erano quasi 100 in meno, e che vi sono inoltre, diverse centinaia di progetti nella pipeline in attesa di ulteriore sviluppo.
Al momento lo scambio dei CERs, avviene tramite accordi bilaterali buyer/seller oppure tramite asta (tra le più importanti vi sono la New Values e l’Asia Carbon Exchange), ma si prospettano all’orizzonte nuove possibilità. La prossima estate infatti, con l’entrata in funzione dell’ITL (International Transaction Log), i CERs potranno essere scambiati alla stregua dei crediti europei, all’interno del sistema dell’Emission Trading newsletter 01/2006 4 Europeo (EU ETS).
Ma già oggi il prezzo dei crediti generati da progetti all’estero sono correlati al prezzo delle quote scambiate nel mercato dell’emission trading europeo e, come questo, risentono delle decisioni sui Piani nazionali di Allocazione, della domanda/offerta e dello spread coal/gas. Ad oggi, secondo Pointcarbon, il prezzo per CERs già rilasciati varia tra gli 11 e 12,5€/CERs, mentre per i CERs che si stima verranno rilasciati in futuro, derivanti da progetti registrati, il prezzo si aggira intorno ai 10€/CERs. Si può dire che il mercato dei CDM abbia quindi acquisito la sua maturità, ed i dati sui grandi investimenti nel settore ne sono la conferma.

Alice Gautier, ASJA.biz

1 febbraio 2007

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