Rinnovabili vincenti

  • 31 Gennaio 2007

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Secondo il rapporto di Greenpeace e dell'EREC "Energy [R]evolution" l'efficienza e le rinnovabili a scala globale possono dimezzare le emissioni di CO2 al 2050.  Il commento di Giuseppe Onufrio e Francesco Tedesco

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Lo studio condotto per conto di Greenpeace e dell’EREC – il Consiglio Europeo per le Energie Rinnovabili – dall’istituto tedesco DLR di Stoccarda, mostra come grazie alla rivoluzione dell’efficienza, il contributo delle fonti rinnovabili può consentire un dimezzamento delle emissioni di CO2.

Consumi totali di energia
Come riferimento si è assunto lo scenario di riferimento dell’IEA per il quale i consumi mondiali di energia primaria sono destinati a raddoppiare entro il 2050, passando da 435 mila petajoule (PJ) a oltre 807 mila. La percentuale delle fonti fossili secondo le dinamiche “business as usual” è destinata anch’essa ad aumentare sensibilmente.

Lo scenario sostenibile di Energy [R]evolution elaborato per conto di Greenpeace e ERECmostra invece che è possibile stabilizzare i consumi mondiali di energia primaria al 2050, mantenendoli attorno ai 420 mila PJ. Il risultato è reso possibile a misure di efficienza energetica negli usi finali. Tramite l’efficienza sarà possibile risparmiare circa 386 mila PJ, circa il 48% dei consumi di energia primaria a livello globale. In questo modo sarà possibile annullare il contributo dall’energia nucleare, abbattere il ricorso alle fonti fossili di due terzi rispetto alla situazione attuale, e aumentare il contributo delle rinnovabili di ben quattro volte. Nel 2050 la metà dei consumi energetici mondiali sarà coperta da eolico, solare, biomasse e dalle altre rinnovabili.

Consumi di elettricità
Secondo lo scenario di riferimento dell’IEA, la produzione mondiale di elettricità è destinata ad aumentare entro il 2050, passando dagli attuali 16 mila terawattora (TWh) a oltre 46 mila. Come per l’energia primaria, la percentuale di elettricità prodotta da fonti fossili sarebbe anch’essa destinata ad aumentare.
Lo scenario Energy [R]evolution mostra invece che è possibile mantenere la produzione totale di elettricità a circa 31 mila TWh. Anche in questo caso l’abbattimento dei consumi è ottenuto attraverso misure di efficienza energetica: il risparmio ammonta a oltre 15 mila TWh, ben un terzo in meno rispetto all’evoluzione “as usual”. Oltre a questo, la riduzione della produzione da fonti fossili riduce anche gli autoconsumi di elettricità degli impianti.
Tale abbattimento permetterà di annullare il contributo del nucleare al 2050, dimezzare la percentuale delle fonti fossili e favorire l’espansione delle rinnovabili. La potenzialità di crescita delle fonti rinnovabili permetterà di coprire circa il 70% della produzione elettrica. Il contributo maggiore arriverà da idroelettrico, eolico e solare fotovoltaico, ma saranno queste ultime due a sperimentare un vero e proprio boom.

Emissioni di CO2
Lo scenario di Greenpeace Energy [R]evolution è stato elaborato con l’obiettivo di mostrare che dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2050 è possibile. Attualmente l’uomo immette in atmosfera circa 23 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno. Seguendo lo scenario di riferimento proposto dall’IEA, tali emissioni sono destinate a raddoppiare entro il 2050, superando quota 45 miliardi di tonnellate all’anno. Energy [R]evolution mostra invece che è possibile dimezzarle, attestandosi a 11,5 miliardi di tonnellate.

Scarica il rapporto

Giuseppe Onufrio e Francesco Tedesco

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