La Spagna attraversa una fase accelerata di crescita economica: da alcuni anni il tasso è superiore alla media europea e la previsione è di raggiungere nella primavera del 2008 il reddito medio pro capite dell’UE. La Spagna importa l’80 % dell’energia. Sono queste le motivazioni tradizionali del lamento in Italia dei nostalgici del nucleare: se la produzione riprende, cresce la domanda di energia e, per un paese privo di risorse proprie…c’è bisogno di tornare ai reattori (non si dice più che l’assenza del nucleare penalizza le produzioni per il costo del kWh, dopo che in fine legislatura la commissione Attività produttive della Camera guidata da Tabacci ha scoperto che “il prezzo medio dell’energia elettrica prodotta in Italia è sensibilmente minore rispetto a quello delle altre borse dei principali paesi europei”). Ma la Spagna non pensa ai reattori: insegue la Germania per il primato sul vento e, anche a solare, si dà da fare. Si cita spesso Barcellona che in pochi anni si è coperta di pannelli,
Alla conferenza politica del partito socialista Zapatero ha sfidato l’Italia: in quattro anni saremo più ricchi di voi. E se anche noi cominciassimo a fare un po’ più di vento e di sole?
Gianni Mattioli
20 settembre 2006