Benzina scontata all’americana

Le strategie delle industrie automobilistiche statunitensi sono miopi e di basso profilo. Per arginare la crisi si tenta persino di incrementare i consumi. di Gianni Silvestrini

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La cecità delle grandi case automobilistiche americane ha dell’incredibile. Continuano a perdere fette di mercato, chiudono fabbriche e licenziano operai per l’incapacità di definire una strategia vincente.
Il consumo medio delle auto americane vendute nel 2005 è stato di 8,9 km/litro, il 6% in più rispetto al 1987, principalmente per la crescita impressionante delle vendite dei Suv (Sport Utilità Vehicles) che hanno raggiunto ormai il 50% del mercato anche grazie alla politica di agevolazioni fiscali per gli acquirenti degli energivori gipponi (fino a 25.000 $).

Proprio l’opposto delle case automobilistiche europee e soprattutto delle intraprendenti case giapponesi che propongono modelli molto efficienti dal punto di vista energetico. Il prezzo della benzina negli Usa è triplicato e ha ormai superato i 3 dollari al gallone (0,65 €/litro), sempre poco rispetto ai livelli europei, ma tanto da essere avvertito dagli automobilisti. Non stupisce quindi che la Toyota stia insidiando il ruolo di leader della General Motors.

In questo caso, proprio dalla GM arriva una proposta masochista e paradossale per un paese che lo stesso Bush ha definito “drogato dal petrolio”. Si tratta di un’offerta che prevede la possibilità per tutti coloro che risiedono in Florida o in California di rifornirsi senza limiti per un anno di benzina a soli 1,99 $ al gallone, cioè con un forte sconto. Nella gamma di auto acquistabili ci sono modelli spesso citati come esempi di spreco energetico. Basti pensare all’Hummer H2, peso oltre 3 tonnellate, che percorre 9 miglia al gallone (3,8 km al litro!!!).

Insomma, non ci si può stupire che queste case americane stiano facendo la fine dei dinosauri. Bastano due numeri per indicare la rapidità del loro declino. Le quotazioni della Toyota valgono 199 miliardi di dollari, contro i 15,8 della GM praticamente caduta allo stesso livello del produttore di moto Harley Davidson.

Da Usa e Giappone viene una lezione anche per la Fiat, assolutamente indietro nei modelli più innovativi a basso consumo come le auto ibride che sono invece il fiore all’occhiello della Toyota.
 

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