Sole e biofuels: exploit rinnovabile

I nuovi carburanti diventano protagonisti della svolta rinnovabile. L'Europa è ancora una volta in prima fila

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I due astri nascenti dell’industria energetica sono il fotovoltaico e i biocombustibili, mentre l’eolico consolida la sua posizione.
La produzione mondiale di celle fotovoltaiche nel 2005 (1.794 MW) è stata del 44% superiore rispetto all’anno precedente e la crescita sarebbe stata decisamente maggiore se non ci fosse stata la nota difficoltà di approvvigionamento del silicio.

La crescita del biodiesel in Europa, area dove si concentra la maggior quota della produzione mondiale, è stata del 65% rispetto la 2004. Corre anche la produzione di bioetanolo. Negli Usa a gennaio sono stati prodotti 288 mila barili/giorno di etanolo, il 20% in più rispetto a un anno prima. Con 15 miliardi di litri di etanolo prodotti nel 2005 gli Usa coprono il 2,7% dei consumi di benzina. Gli alti prezzi del petrolio rendono questo prodotto competitivo in paesi come il Brasile, dove 30 anni di esperienza hanno ridotto i costi di produzione al di sotto delle quotazioni del petrolio. Le esportazioni brasiliane dell’alcool prodotto dalla canna da zucchero hanno raggiunto i 600 milioni di dollari e dovrebbero passare a 1,3 miliardi di dollari entro il 2010.

Un’ultima osservazione riguarda il ruolo di assoluto rilievo della Germania nel panorama delle rinnovabili con il 50% della produzione mondiale di biodiesel, il 35% di quella fotovoltaica e con un terzo della potenza eolica mondiale.
Questo fa comprendere le enormi potenzialità di queste tecnologie con il passaggio dalle “rinnovabili in un solo paese” a una loro diffusione su larga scala.

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