Una delle argomentazioni a favore del nucleare riguarda la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e la possibilità di ottenerle attraverso la sostituzione delle fonti fossili con l’energia nucleare. La valutazione condotta dal WISE è che per conseguire l’obiettivo di Kyoto per l’Unione Europea occorrerebbero 72 centrali da costruire prima del 2012.
A parte gli elevati costi che ciò comporta, una soluzione che prevede un significativo ricorso al nucleare appare tecnicamente impossibile:
– nel mondo sono stati costruiti solo 15 reattori negli ultimi 20 anni su un totale di oltre 430 funzionanti essenzialmente per ragioni economiche e di accettabilità delle popolazioni
– la disponibilità di Uranio non è elevata e se si dovesse aumentare in modo significativo la quota di elettricità da nucleare (oggi al 17%) si rischia di avere una mancanza di combustibile ben prima della fine della vita utile dei nuovi reattori
– se il costo industriale delle fonti rinnovabili è sceso negli ultimi 10 anni del 50% per l’eolico e del 30% per il solare, quello della fonte nucleare è storicamente sempre cresciuto
– la fonte nucleare rappresenta un ottimo obiettivo per il terrorismo: e questo vale non solo per i reattori ma tutte le fasi del ciclo di produzione (trasporto e lavorazione combustibile, trasporto e gestione scorie) presentano questo rischio
World Information Service on Energy (WISE) and the Nuclear Information & Resource Service (NIRS), 24 pagine.
Il documento è in inglese